Lazio in Champions dopo 13 anni: cos’è cambiato dall’ultima volta? Inzaghi e Tare in campo, Luis Alberto a scuola [FOTO]

Con i tre punti ottenuti contro il Cagliari la Lazio ha raggiunto la qualificazione in Champions League dopo 13 anni dall'ultima volta

  • Lazio
    Lazio 2019/2020 (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)
  • Peruzzi
    Peruzzi (Photo by Grazia Neri/Getty Images)
  • Oddo
    Oddo (Photo by New Press/Getty Images)
  • Sebastiano Siviglia
    Siviglia (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)
  • Cribari
    Cribari (Photo by New Press/Getty Images)
  • Luciano Zauri
    Zauri (Photo by Newpress/Getty Images)
  • Mudingayi
    Mudingayi Photo by Jasper Juinen/Getty Images
  • Ledesma
    Ledesma (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)
  • Mutarelli
    Mutarelli (Photo by NewPress/Getty Images)
  • Mauri
    Mauri (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)
  • Rocchi
    Rocchi (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)
  • Pandev
    Pandev (Photo by Newpress/Getty Images)
  • Delio Rossi
    Delio Rossi (Photo by New Press/Getty Images)
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CalcioWeb

La Lazio torna in Champions dopo 13 anni. A dire il vero bisognerà vedere in che posizione si piazzerà alla fine la squadra di Simone Inzaghi perché c’è una remotissima possibilità che la quarta non acceda alla massima competizione europea per club (qualora il Napoli vinca la Champions in questa stagione e la Roma l’Europa League). Tredici lunghissimi anni dicevamo, perché l’ultima volta che i biancocelesti si erano confrontati con le big europee era la stagione 2007/2008, dopo la qualificazione ottenuta nel campionato precedente. Epoche diverse. In questa stagione la Lazio ha addirittura accarezzato il sogno scudetto. E chissà come sarebbe andata senza la sosta forzata e il lockdown di tre mesi. Per come è finita c’è anche un pizzico di rammarico, ma rimpianti no. Perché la Lazio non era certamente partita per vincere il campionato, anzi. Per come è andata fino a marzo la stagione è stata davvero esaltante e alla squadra di Simone Inzaghi vanno fatti solamente i complimenti, gli elogi per un percorso iniziato anni fa e che ha raggiunto il culmine in questi anni. Le vittorie in Coppa Italia e Supercoppa non sono certo frutto del caso. Una gestione oculata, acquisti mirati. Campioni scovati nelle retrovie, nei pertugi più remoti del mondo. Da Milinkovic-Savic preso dal Genk a Luis Alberto portato via dal Deportivo La Coruña. Ma anche il rilancio di Immobile, la crescita esponenziale di Acerbi (arrivato anche in Nazionale), l’acquisto di Lazzari, Correa e tanti altri. Qualche cessione necessaria, ma sempre rimpiazzata al meglio. E i meriti vanno in primis a Igli Tare, tra i migliori (se non il migliore) direttori sportivi d’Italia e a Claudio Lotito, spesso accusato di avere il “braccino”. Il presidente della Lazio ha dimostrato che non serve spendere tanto per vincere, ma serve spendere bene. Oltre a loro va fatto un plauso ai calciatori e a Simone Inzaghi, più volte sul punto di essere esonerato qualche anno fa ed oggi tra gli allenatori emergenti più interessanti del panorama europeo.

Lazio in Champions, l’ultima volta una vita fa: Inzaghi e Tare giocavano ancora, Milinkovic-Savic e Luis Alberto erano sui banchi di scuola

Tredici anni dopo la Lazio torna nell’Europa che conta. Sarà la sesta partecipazione della storia biancoceleste, seconda dell’era Lotito. Un traguardo cercato, più volte sfuggito sul filo di lana. Nel 2007 era stata la compagine guidata da Delio Rossi a riuscirci. Da quel lontano 2007 è cambiato tutto. La Juve era reduce da Calciopoli e si trovava in Serie B, Fiorentina e Milan furono fortemente penalizzate. La rosa biancoceleste era nettamente inferiore a questa sul piano della qualità: in porta si alternavano il giovane ed inesperto Fernando Muslera e il “nonno” Ballotta. Kolarov muoveva i primi passi in Italia, parecchi comprimari vestivano la maglia della Lazio: da Meghni a Del Nero fino a Vignaroli. E Simone Inzaghi calcava ancora i campi della Serie A. Dopo l’addio alla Lazio, infatti, l’attuale allenatore biancoceleste si trasferì all’Atalanta. Anni difficili anche quelli successivi: dal decimo posto del 2008 al dodicesimo del 2009. Poi la svolta. Tare diventa direttore sportivo e inizia a pescare in giro per il mondo e ad anticipare le dirette concorrenti. Arrivano nel corso degli anni Hernanes, Zarate e tanti altri. In panchina c’è prima Reja, poi Petkovic. Il 26 maggio 2013 arriva la prima grande gioia, forse quella che i tifosi biancocelesti ricordano ancora con più piacere: il gol di Lulic regala alla Lazio la Coppa Italia, in finale contro la Roma. In estate arrivano Biglia e Felipe Anderson, tra gli altri, ma i risultati tornano ad essere altalenanti. Petkovic va ad allenare la nazionale svizzera e il Reja-bis non produce gli effetti sperati. Arrivano Pioli e un terzo posto, poi altre delusioni. La Lazio abbandona la Champions ai preliminari, in campionato è la solita storia. Dopo un derby di ritorno, perso 4-1, Pioli viene esonerato e al suo posto subentra Inzaghi, allora tecnico della Primavera. Quattro vittorie in sette partite, ma la conferma è tutt’altro che scontata. Vengono contattati Prandelli e, soprattutto, Bielsa. Il ‘Loco’ non arriverà mai a Roma (chissà per quali misteriosi motivi). Fatto sta che per la Lazio è un bene. I tifosi contestano ma Simone Inzaghi riprende le redini della squadra dopo un addio praticamente certo fino a qualche giorno prima. E da lì inizia la storia che ben conosciamo. La Lazio non solo gioca bene e diverte, ma inizia anche a vincere con una certa continuità: un’altra Coppa Italia e due Supercoppe nazionali. Infine l’entusiasmante cavalcata nella stagione 2019/2020 con lo scudetto accarezzato. In Europa non si è mai andati molto oltre, ma chissà che questa qualificazione non sia il primo tassello per ripartire nuovamente.

Lazio 2006-2007, tutta un’altra squadra: la rosa che conquistò l’ultima qualificazione in Champions

L’ultima formazione che aveva raggiunto un simile traguardo, come più volte ribadito, è stata quella della stagione 2006/07, guidata da Delio Rossi. In campo sia Igli Tare, che qualche anno più tardi avrebbe iniziato la propria esperienza come direttore sportivo del club biancoceleste, che Simone Inzaghi, che forse non immaginava nemmeno la sua carriera da allenatore. Capitano di quella squadra Massimo Oddo, che a gennaio passò al Milan lasciando la fascia a Zauri. Tra i pali Angelo Peruzzi, attuale team manager. In quella rosa, tra gli altri anche Stefano Mauri, Goran Pandev e Tommaso Rocchi. Pronti a subentrare c’erano De Silvestri, Baronio, Foggia, Makinwa. Altra epoca, altri calciatori, altra storia. E questa Lazio è pronta a scrivere nuove pagine. Nella FOTOGALLERY in alto gli artefici della qualificazione in Champions League del 2006/2007, schierati nell’undici base di quella stagione.

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