Individuare il calciatore più forte del mondo è sempre roba ardua e poco facile: in mezzo ci sono tanti parametri da tenere presenti, che non sempre consentono di fare la giusta scelta. Da due anni a questa parte, però, di dubbi neppure uno: l’incidenza di Cristiano Ronaldo sui destini del Real Madrid e del Portogallo pesano ormai in maniera clamorosamente determinante. Non ne saranno felici i fans di Lionel Messi, che vedono CR7 come fumo negli occhi, ma la realtà ci parla di un Ronaldo sulla cresta dell’onda come nessun altro. Basti vedere i numeri di quest’ultima stagione, eloquenti più di ogni altra analisi tecnico-tattica. Partiamo dalla Liga, dove il Real Madrid si è classificato terzo, giocando senza Cristiano alcune partite nel finale del torneo: per lui 31 goal segnati e titolo di capocannoniere. Meglio ancora è andata in Champions League, dove CR7 ha messo a segno qualcosa come 17 reti in 11 partite, stabilendo un primato senza precedenti ed aggiudicandosi, anche qui, il titolo di top scorer. Tra le perle, il calcio di rigore siglato nell’atto finale, che ha contribuito al 4-1 rifilato all’Atletico Madrid, con il quale il Real si è aggiudicato la ‘decima‘ della sua storia. In più, per non farsi mancare niente, Ronaldo è andato a segno 3 volte in Coppa del Re, altra competizione vinta dalle ‘merengues’. E giusto per non farci mancare niente, aggiungiamoci che lo scorso dicembre gli è stato giustamente attribuito il Pallone d’Oro che gli mancava dal 2008 e che, pochi giorni fa, ha ufficialmente vinto anche la Scarpa d’Oro, ex aequo con un altro fenomeno del calcio mondiale come Luis Suarez. Ed a proposito di Mondiali, Cristiano Ronaldo ci ha trascinato il Portogallo dopo lo straordinario doppio confronto con la Svezia nei playoff: 2 partite, giocate contro Ibrahimovic e compagni, in cui Cristiano ha messo a segno 4 reti complessive, 1 all’andata, tra le mure amiche, e ben 3 al ritorno, in quel di Solna. Il tutto pur avendo alle spalle una squadra tutt’altro che irresistibile, che adesso cercherà di far ben figurare anche a Brasile 2014. Insomma, se c’è ancora qualcuno che ha il coraggio di criticare questo fuoriclasse, dia una lettura a queste cifre e faccia giusto esercizio di pentimento. Non c’è calciatore più decisivo, più trascinatore, più forte di Cristiano Ronaldo, in questo momento, sulla faccia della terra. Merito di un talento innato ma che il diretto interessato ha saputo coltivare lavorando sodo, come testimoniano tutti gli allenatori che lo hanno avuto a disposizione. Ed è questo il punto primo dal quale si giudica un fuoriclasse: la voglia di sudare, di faticare, di darsi da fare. Una voglia che non gli ha mai fatto difetto e che già da qualche tempo lo ha portato ad essere il più forte. A qualcuno starà pure antipatico – altra etichetta incomprensibilmente attribuitagli – ma le chiacchiere stanno a zero: il migliore di tutti è solo lui, Cristiano Ronaldo.