Porto Alegre è la capitale dello Stato del Rio Grande do Sul, nel sud-est del Brasile al confine con Argentina ed Uruguay. Ha solide tradizioni calcistiche, grazie ai successi di Internacional e Gremio, e al fatto che sia stata culla di campioni come Falcao e Ronaldinho. Per questo ha guadagnato ”sul campo” il privilegio di ospitare i Mondiali. Il suo numero di abitanti sfiora il milione e mezzo, quattro considerando l’intero agglomerato urbano. Fondata nel 1742 da un gruppo di portoghesi provenienti dalle Isole Azzorre per ridisegnare la mappa delle colonie, la città fu poi colonizzata da avventurieri tedeschi, italiani e spagnoli. Nella storia di questa terra rimane la cosiddetta ‘Rivoluzione Farroupilha’ avvenuta dal 1835 al 1845, a cui partecipò Giuseppe Garibaldi. Ed è proprio in onore del’Eroe dei due mondi, e dei suoi soldati, che l’Internacional gioca tuttora in maglia rossa. E Garibaldi è anche il nome di una città del Rio Grande do Sul che si trova a 90 chilometri da Porto Alegre. In tutta questa zona c’è stato, dal 1875, un notevole afflusso di immigrati provenienti da Piemonte, Lombardia e Veneto. Delle loro terre di origine cercarono di conservare tradizioni come quelle culinarie, e per questo ancora oggi qui si producono discreti vini e si mangia la polenta, non più con gli ‘osei’ di un tempo ma con alcune specie commestibili di pappagalli della zona. Porto Alegre è la città dei gauchos, termine che indica la mescolanza di generi, etnie e stili di vita diversi, portati dai colonizzatori provenienti anche dall’Europa dell’est, e una delle città più vivibili del Brasile (nonostante il traffico intenso), con sette parchi urbani che ne fanno la città più alberata del paese. E’ stata anche un polo di attrazione economica in quanto sede di 4 edizioni del Forum Sociale.
Ecco anche lo stadio di Porto Alegre: