Capitale federale del Brasile dal 1960, Brasilia non lo è mai diventata nel calcio. Cerca di farlo adesso dotandosi di un impianto che, ancora per poco, porterà il nome del grande Garrincha, e che comunque continuerà ad ospitare partite di cartello anche nel dopo-Mondiale, grazie alla disponibilità di grandi club come Flamengo e Corinthians di giocare anche da queste parti. La costruzione di Brasilia, e la sua originale forma, risale al 1955, e si deve ad un’idea dell’allora Presidente Juscelino Kubitschek, che assegnò il progetto di una città iper-moderna agli architetti Oscar Niemeyer e Lucio Costa. L’opera prevedeva la suddivisione in due ali, Nord e Sud, collegate da un lungo sottopassaggio, l’Eixo Rodoviario’, e la presenza di settori specifici: residenziale, bancario, dei tribunali e dei palazzi della politica. Ma nella capitale brasiliana c’è anche un pezzo d’Italia: Don Giovanni Bosco nel 1883 ebbe un sogno profetico in cui descrisse la struttura di una futura città collocata in una zona molto vicina all’attuale sede di Brasilia. Per questo in città pullulano i richiami al sacerdote torinese. Bellissima, anche se non dedicata direttamente a lui, è la Cattedrale Metropolitana, opera di Niemeyer. Tutto questo panorama molto particolare rischia di essere sconvolto dal calcio, come già durante la Confederations Cup: a Brasilia, in occasione della partita inaugurale tra la Selecao e il Giappone, ci sono stati incidenti, quasi una sommossa popolare. Mentre all’interno del bellissimo Garrincha la gente si divertiva con la spettacolare cerimonia di apertura allestita dal pluripremiato regista ‘carnevalesco’ Paulo Barros, il caos ha preso il sopravvento fuori dall’impianto, con scontri tra agenti (armati di lacrimogeni, proiettili di gomma e spray al peperoncino) e dimostranti. Il bilancio è stato di 16 persone arrestate e 27 ferite. Tramite i vari social network l’appuntamento è già stato rinnovato per quest’anno, intanto dai palazzi della politica l’ex fuoriclasse Romario, ora deputato federale, continua a tuonare contro gli sprechi del Mondiale.
Ecco anche lo stadio di Brasilia: