Juventus, i 10 flop di mercato dell’era Moggi [FOTO]

  • A BIBAR / FEP/
  • FALZONE
  • FALZONE
  • Marco Lussoso
  • SANDRO FALZONE
  • Jonathan Moscrop
  • Jonathan Moscrop
  • Jonathan Moscrop
/
CalcioWeb

I 10 acquisti sbagliati dell’era vincente di Moggi

Tralasciando le vicende di Calciopoli, Luciano Moggi è stato uno dei migliori direttori sportivi della storia del calcio italiano. Tantissime operazioni in entrata ed uscita da manuale del calcio, dal colpo Zidane fino ad arrivare ad Ibrahimovic e Nedved. Ma anche lui, come tutti i colleghi, ha i suoi scheletri nell’armadio, anzi i suoi Athirson e Gladstone da nascondere. Sono poche le operazioni fallite durante la permanenza alla Juventus, eccone 10:

JUAN PABLO SORIN. Nel 1995, Omar Sivori consiglia questo esterno sinistro argentino di prospettiva. Sorin accetta subito il bianconero, ha soli 19 anni non riesce a lasciare il segno ed ha poche possibilità di scendere in campo. Decide di tornare in patria, un altra esperienza in Italia fallimentare con la Lazio e tanta Spagna con le casacche di Barcelona e Villareal.

JOCELYN BLANCHARD. Uno dei protagonisti assoluti della favola Metz classificatasi seconda in Francia. La Juventus dopo Zidane continua a pescare nel campionato francese ma questo regista offensivo è un vero flop, lento e impacciato scende in campo solo 12 volte fino al ritorno in patria con la maglia del Lens.

SUNDAY OLISEH. Colonna del centrocampo dell’Ajax e della nazionale nigeriana, troppo giovane alla Reggiana e deludente in piena maturità con la maglia della Juventus. Vola in Germania e vince il campionato con il Borussia Dortmund.

FABIAN O’NEILL. Un istituzione a Cagliari, i tifosi gli coniano l’appellativo di “El Mago rossoblù”. Dopo 5 anni in Sardegna arriva l’offerta irrinunciabile di 18 milioni dalla Juventus. Soldi buttati, nemmeno l’ombra del grande talento uruguagio, 14 presenze e via verso Perugia. Appende gli scarpini al chiodo a soli 29 anni.

ATHIRSON. Forse uno dei più grandi bidoni dell’era Moggi, questo terzino brasiliano arrivò su segnalazione di Omar Sivori. Arriva in Italia dopo una lunga contesa con il Flamengo, dicevano fosse il degno erede di Roberto Carlos. In bianconero non vede quasi mai il campo e Moggi decide di rispedirlo in patria.

JUAN ESNAIDER. I litigi infiniti con Radomir Antic lo convincono a lasciare il Real Madrid per accettare la corte prima dell’Atletico e poi dell’Espanyol. 30 reti in due anni e la Juventus decide di strappare un assegno da 12 miliardi di lire per portare l’argentino in bianconero. Soldi buttati dalla finestra, Esnaider in 16 presenze non riesce a mettere dentro nemmeno un pallone e dopo un anno torna in Spagna.

VINCENT PERICARD. Era considerato come uno delle stelle emergenti più luminose del panorama calcistico francese. Approda alla Juventus ed inizia la lunga serie di fallimenti della sua vita. Solo due spezzoni di gara uno in Coppa Italia e uno in Champions League. Futuro burrascoso tra carcere e processi.

STEPHEN APPIAH. Questo ragazzo ghanese si prende il centrocampo del Brescia e strega la Juventus che nell’estate del 2003 lo veste di bianconero. Il primo anno gioca titolare ma non convince appieno mentre il secondo è chiuso dall’arrivo del Puma Emerson. Un esperienza deludente per il capitano del Ghana.

OLIVIER KAPO. Era l’ala sinistra del magico Auxerre di Roux, guidata in difesa da Mexes e in attacco da Cissè. Questo esterno francese arriva con la voglia di giocarsi al massimo le sue carte ma fallisce clamorosamente chiuso dalla presenza di un certo Pavel Nedved. Dopo un anno comincia il suo lungo vagabondare.

GLADSTONE. L’ultimo bidone di Luciano Moggi. Nell’estate del 2005 la Juventus pesca in Brasile questo difensore, qualche minuto in Coppa Italia con la Fiorentina e il prestito a Verona. Con gli scaligeri scende solamente 7 volte in campo e riesce anche a segnare una rete. Girovaga tra Brasile e Portogallo.

Condividi