Al San Nicola sfilata di talenti: Bari-Pescara, qualità sì, ma mancano i gol

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Nessun goal ma tante belle giocate in Bari-Pescara, grazie ai tanti grandi nomi in campo

A dispetto del risultato, Bari-Pescara è stata una sfida frizzante, in cui le due squadre hanno provato a vincere fino alla fine, continuando a creare occasioni da goal ma stando ben attente alla fase difensiva. Fuori Pescara, gli addetti ai lavori delle piazze avversarie hanno una stima superiore sulle potenzialità del Delfino. Ad inizio campionato molta parte della stampa abruzzese dava i biancazzurri al quinto-sesto posto come organico. Ascoltando molti altri commentatori e trainers della serie B, Il Pescara dovrebbe invece essere considerato tra i team favoriti in assoluto per la vittoria del campionato. Lo ha detto nel turno precedente Pierpaolo Bisoli dopo Pescara-Perugia e lo ha ribadito Davide Nicola dopo Bari-Pescara. E’ chiaro che la sindrome dell’erba del vicino sempre più verde riguarda anche altre piazze blasonate della serie B. E’ anche vero però che se l’allenatore del Bari, con un gruppo di giocatori fortissimi, fa catenaccio e contropiede in casa col Delfino, vuol dire che quest’ultimo è davvero temuto. Va detto inoltre che in questo campionato la qualità non manca di certo.

Squadre schiacciasassi tuttavia non ce ne sono e chi vorrà vincere dovrà rimanere concentratissimo e dare il massimo. In caso contrario, quel venti per cento di tasso tecnico in più della favorita verrà facilmente ribaltato in uno scontro diretto dalla squadra-materasso. Tale regola valrà in futuro anche per Pescara e Bari, che ieri hanno fatto scintillare le spade e fatto gustare al numeroso pubblico del San Nicola un calcio molto divertente. Dicevamo del pubblico. 25 000 Baresi  e 300 ospiti circa sono numeri importanti per la categoria in questione. Nel Pescara si sono distinti l’esperto portiere Fiorillo e il centrocampista Mandragora, ragazzo dell’under 21, bravo sia nel contenimento che nell’impostazione. Bravo inoltre è stato l’albanese Ledian Memushaj, che sia per esperienza che per qualità merita la fascia da capitano, essendo tra l’altro parte dell’ottimo gruppo che l’anno scorso ha sfiorato la promozione in A.

Dall’altro lato c’è un Bari “grandi firme”, attento tatticamente, furbo, completo nell’unire forza fisica, tecnica, esperienza e resistenza. Più vecchio come età media degli avversari, il “Gallo” è stato ispirato dalle giocate di Rosina, mentre dietro l’estremo difensore Guarna ha dato sicurezza all’intero reparto. E che dire del centrocampista Francesco Valiani, che è andato per due volte vicino al goal? Il risultato lascia abbastanza soddisfatte entrambe le compagini.

Teniamo conto che se questa sfida era un banco di prova duro per entrambe, anche le precedenti prime due gare erano state insidiose. Il Pescara infatti aveva incontrato il Livorno, ora primo in classifica, e un Perugia molto ben messo in campo. I biancorossi avevano saggiato la propria forza affrontando il munifico nonché sempre insidioso Spezia e l’ottimo Vicenza. Non c’è tempo però per guardare indietro: con un calendario pieno zeppo di incontri infrasettimanali, anticipi e posticipi, si giocherà spesso con una cadenza di tre-quattro giorni.

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