I nostri estremi difensori meritano più fiducia, soprattutto da parte delle big
Proprio oggi, il portiere del Sassuolo Andrea Consigli ha manifestato tutta la propria perplessità riguardo all’attuale tendenza delle grandi squadre italiane di puntare su estremi difensori stranieri. Queste le sue parole: “In Italia le big cercano portieri ma prendono anche portieri all’estero che, salvo casi rari dove si sono dimostrati forti, alzando il livello medio, si sono fatti preferire a portieri italiani che hanno fatto meglio ed ai quali andrebbe data fiducia”.
Come si fa a non dargli ragione? Per lui parlano non solo le valutazioni personali sui nostri portieri, ma soprattutto le prestazioni dei suoi colleghi. Il caso più eloquente è quello del Napoli. La società partenopea ha deciso di puntare su Rafael Cabral, già secondo di Pepe Reina lo scorso anno, per poi rendersi conto di aver compiuto una scelta decisamente sbagliata, come testimonia il fatto che i pali azzurri adesso sono difesi da Mariano Andujar, un portiere sicuramente valido ma, diciamolo, non certo da grande squadra. E non bisogna lasciarsi ingannare dal fatto che stiamo parlando del secondo portiere dell’Argentina vice-campione del Mondo. Basti pensare che il titolare dell’Albiceleste sia Sergio Romero, che alla Sampdoria non ha fatto la differenza neanche in Serie B. Adesso i blucerchiati gongolano anche grazie a Emiliano Viviano, un portiere italiano “riesumato” da un dimenticatoio in cui era inspiegabilmente finito.
Ancora più preoccupante, il fatto che la Juve potrebbe in un futuro prossimo avere un portiere straniero. Se, come pare, Neto è destinato a raccogliere l’eredità di Buffon, la Vecchia Signora interromperebbe la tradizione che la voleva in possesso del portiere italiano più forte del momento: Pensiamo soltanto a Zoff, Peruzzi e, appunto, Buffon. L’unico portiere straniero su cui la Juve ha puntato nella storia recente è Edwin Van der Sar che, per usare un eufemismo, non ripagò la fiducia concessagli. Allo United si riscattò alla grande, ma questo è un altro discorso.
E chissà cosa farà l’Inter, che sembra destinata a perdere Handanovic. Sborserà, stando ad alcune voci, moneta sonante per Mattia Perin oppure guarderà ancora all’estero? E’ giusto precisare che, nel caso dello sloveno, siamo forse di fronte un caso eccezionale in cui è perdonabile non puntare su un italiano, visto che stiamo parlando di un fuoriclasse, ma dietro di lui c’è l’argentino Carrizo, le cui topiche sono costate all’Inter l’andata degli ottavi di Europa League contro il Wolfsburg.
A proposito di secondi portieri e papere, vogliamo parlare di Skorupski contro la Fiorentina, sempre in Europa League? Sarebbe stupido pensare che quell’errore clamoroso sia la cifra del valore del polacco, ma non è assurdo affermare che questi non abbia mai impressionato particolarmente. A questo punto, non ha più senso puntare su un ragazzo della primavera? Gli osservatori più attenti osserveranno che Skorupski sia effettivamente un prodotto del vivaio romanista. Questa, paradossalmente, non è una giustificazione, ma un aggravante, perché palesa come la tendenza esterofila si sia estesa anche nei settori giovanili.
Anomala è la situazione del Milan, che con Diego Lopez ha fatto un colpaccio. Allo spagnolo si può rimproverare ben poco, dal momento che davanti a lui agisce una difesa assolutamente non all’altezza. Fortunata, invece, l’Udinese, che in maniera quasi inaspettata ha trovato nel greco Karnezis un portiere importante, che abbina tecnica ed esplosività. Se Dino Zoff l’ha definito il miglior portiere del campionato, un motivo ci sarà…
Sempre nella parte destra, le due veronesi hanno vissuto esperienze diametralmente opposte. All’Hellas Benussi ha meritatamente soffiato il posto da titolare a Rafael, che aveva fatto molto bene in Lega Pro e in Serie B e l’anno scorso è stato “travolto” dalla grazia che ha investito tutta la truppa di Mandorlini, capace di disputare un gran campionato. Quest’anno, venuto meno l’entusiasmo, si è, come si suol dire, “sciolta la neve” e sono venuti fuori tutti i limiti del brasiliano. Sarà un caso, ma da quando Benussi è titolare, la squadra ha completamente cambiato registro, sollevandosi da una situazione di classifica drammatica. Il Chievo, al contrario, da quando l’argentino Bizzarri è preferito a Bardi, ha numeri incredibili in difesa, e l’ex Lazio e Catania sta offrendo prestazioni da stropicciarsi gli occhi.
A Cagliari, un portiere più esperto di Cragno e Colombi era a dir poco necessario, ma siamo proprio sicuri che non ci fosse un italiano migliore di Brkic?
Facendo un rapido bilancio, si può dire che le uniche squadre che hanno effettivamente giovato della presenza di un portiere straniero di valore medio-alto siano solo Udinese e Chievo. Sulle altre, al Verona hanno imparato la lezione, mentre il Napoli ha tanto di cui pentirsi. Tralasciando il giustamente già magnificato Perin, è lecito domandarsi per quale assurdo motivo portieri bravi e giovani come Sportiello, lo stesso Consigli, Sepe e Leali, ma anche Bardi, nonostante la sfortuna che ha avuto nell’avere un Bizzarri in stato di grazia alle spalle. non debbano essere presi in considerazione dalle big, che dovranno a breve cambiare il proprio “guardiano”. Inoltre, stando alle prestazioni degli ultimi anni, non è sbagliato pensare che elementi più esperti come Sorrentino e Mirante avrebbero forse meritato palcoscenici più importanti.
Insomma, se l’Italia, negli anni precedenti aveva nella scuola dei portieri un primato assolutamente non contestabile, adesso queste tendenze esterofile stanno distruggendo quello che per noi era storicamente un motivo d’orgoglio. E’ assolutamente necessario un cambio di rotta.