Sembra un altro Adem Ljajic, che ritrova spirito e gol trascinando la Roma fuori dalle difficoltà
Al suo secondo anno in maglia giallorossa sembra essersi trasformato. Adem Ljajic era arrivato a Roma la scorsa stagione, sulla scia della partenza di Erik Lamela come sostituto non troppo all’altezza dell’argentino. Poche e inconcludenti presenze che ad oggi sono solo un brutto ricordo. Anche in questa stagione, all’insegna del super colpo – ma solo a livello economico – Iturbe, il serbo sembrava relegato ad un ruolo marginale, ma è stato determinato ad uscire dall’ombra e guadagnarsi un posto al sole.
La società giallorossa aveva programmato la partenza di Ljajic già a gennaio. Fuori dalle gerarchie di Garcia e schiacciato da nomi di un certo livello, quali Gervinho, Totti, Destro, Florenzi, il serbo stava già preparando le valigie in attesa di raggiungere la sua nuova destinazione che, secondo le voci più insistenti, lo avrebbero visto approdare a Torino, sponda granata, o al Wolsburg. Non era statoperò messo in conto un eventuale flop di Iturbe, un periodico digiuno di Gervinho e la sempre più alta voglia di farsi spazio del serbo.
Ecco quello che è successo in questi mesi. 735 minuti giocati, 12 presenze (9 da titolare e 3 da subentrato), 10 tiri in porta e 6 gol messi a segno, una media realizzativa del 40%, inferiore nei dati, soltanto a due dei migliori attaccanti di questo primo scorcio di serie A, vale a dire Tevez e Osvaldo. In vista della sfida contro il Manchester City di mercoledì sera Rudy Garcia può sorridere: se agli inglesi mancail Kun Aguero, la Roma ha invece trovato un bomber nei meandri della sua panchina.
