La stagione 2013/2014 sarà con tutta probabilità ricordata per tutta la vita da Orestis Karnezis, 29enne portiere greco dell’Udinese. Se fino a pochi mesi fa, l’assonanza del suo cognome con lo scettico Carneade, paradigma dei perfetti sconosciuti, era abbastanza descrittiva rispetto alla sua popolarità l’estremo difensore ci ha messo ben poco per passare dall’anonimato alle luci della ribalta. Dopo un Mondiale in cui ha difeso più che dignitosamente i pali della sua Grecia fermata agli ottavi dalla Costa Rica ai rigori, la famiglia Pozzo ha deciso di trasferire il portiere a Udine dal Granada (club appartenente sempre ai Pozzo) presumibilmente per avere un ottimo 12esimo alle spalle di Scuffet, etichettato come il “nuovo Buffon”. Contrariamente alle aspettative, Karnezis ha letteralmente stregato Stramaccioni, che lo ha promosso titolare, relegando la “stellina” in panchina. Il greco sta decisamente ricambiando la fiducia, configurandosi come una delle principali rivelazioni del campionato, al punto da colpire persino Dino Zoff, che ha dichiarato: “Penso che Karnezis e Perin siano i portieri migliori di questa Serie A“.
Insomma, se qualcuno, leggendo il nome di Carneade potrà ancora chiedersi “Chi era costui?”, di sicuro lo stesso non accadrà con Orestis Karnezis, destinato a un futuro a breve termine non necessariamente bianconero, ma senza dubbio roseo.