Serie B: le schede bianche neutralizzano Balata e spingono la B verso il baratro. Ecco cosa è accaduto nelle segrete stanze. E ora? Gli scenari

Le candidature di Veltroni e Dossena erano solo azioni di disturbo, ma qualcuno spinge per il commissariamento di "sistema"

CalcioWeb

La serie B si è infilata in un tunnel buio e pericolosissimo. L’imboscata in sede di assemblea elettiva di Lega ai danni del Presidente uscente Balata è, da un lato, frequente nelle competizioni elettorali ma, dall’altro, carica di significati specifici.

Restiamo ai fatti: Balata da tempo ormai urla che il re è nudo e che le risorse economiche sono sempre più spostate verso le competizioni Uefa con la benedizione della Figc; Balata si spinge oltre e sollecita – nel suo programma – una sorta di rivoluzione del sistema, con un ruolo definito, preciso e con regole stringenti per la B.

Intanto chiude sulla parola un accordo con Amazon per la trasmissione delle gare e accelera per la creazione di quello che sarebbe la svolta: il canale della Lega.

Questo programma piace a tanti, evidentemente non può piacere al sistema, come ogni cambiamento epocale.

E veniamo alle elezioni: dopo settimane in cui il solo Balata viene lasciato a cantare e portare la croce, improvvisamente a una settimana dal voto, spuntano le candidature di Veltroni e Dossena.

Non si sa chi li spinga nè chi li sostenga, di sicuro ci sono solo i paventati ricorsi per non meglio chiarite violazioni delle procedure, ma di sicuro i due sono solo dei “segnaposto”, come dimostrato dal fatto che Veltroni recupera un solo voto in cinque tornate elettorali e Dossena, addirittura, scappa anzitempo.

Ma bisogna leggere tra le righe perchè il punto è un altro: fin dall’inizio qualche componente “forte” del sistema ha fatto di tutto per non far svolgere le elezioni, perchè sapeva bene che sul piano dei numeri correva il rischio che Balata fosse rieletto (e se così fosse stato 24 ore dopo avrebbe messo in moto un’operazione di salvataggio della B ma molto pericolosa per le rendite di posizione di tanti).

E allora, prima le paventate violazioni procedurali (con tanto di coda parlamentare…occhio agli indizi lasciati dalla politica in questa storiaccia), poi, addirittura, la clamorosa protesta di un gruppo di clubs che si rifiutano di salire in assemblea e stazionano fuori dal palazzo, salvo poi cambiare idea.

Alla fine si vota e il gioco è presto smascherato: il rivale di Balata non è Veltroni, non è neppure Dossena, ma sono…le schede bianche.

Scheda bianca vuol dire “questa elezione non s’ha da fare, non oggi”.

Ma la domanda è un’altra: cosa è accaduto nella notte prima e durante le varie “chiama” poi che ha portato all’erosione del consenso a favore di Balata che passa da 13/14 voti potenziali a 8 perdendo pezzi ad ogni giro e sfiorando regolarmente il quorum senza mai raggiungerlo?

Chi è intervenuto?

Cioè, se io sono con te al secondo giro posso non esserlo al terzo magari perchè l’altro candidato mi convince a cambiare idea.

Ma se io sono con te e poi voto scheda bianca che vuol dire???

Cosa è intervenuto?

Chi è intervenuto?

A chi giova lo stallo?

Partiamo dalle conseguenze che il protrarsi eventuale dello stallo anche alla prossima tornata elettorale (9 e 10 ottobre): in caso di ulteriore nulla di fatto il Presidente Gravina procederebbe immediatamente al commissariamento e c’è chi giura che l’obiettivo finale sia proprio questo.

Ma la domanda delle domande è una sola.

Considerato che, comunque, i clubs che votano sono anche i legittimi proprietari del culo che è a rischio, perchè alcuni di loro si ribordano (ripetiamo, non cambiano cavallo, quello ci sta) e paralizzano ogni cosa?

Lo sanno che, con questo stato di cose, se Balata molla o se non si esce dallo stallo saltano sia l’accordo con Amazon che il canale della Lega?

Certo che lo sanno e allora, atteso che non si segnalano patologie autolesioniste, cosa hanno ritenuto possa essere più conveniente per loro?

E chi lo ha proposto loro?

Gli scenari ora sono foschi, foschissimi.

Nelle prossime settimane Balata raggrupperà idee e suoi fedelissimi (ultima tornata erano 8, dopo essere stati 10) e deciderà il da farsi.

Chi lo conosce un poco giura sulla sua assoluta determinazione a non fare un passo indietro (spalleggiato in questo da un leonino Cellino), ma il clima è pessimo, l’aria irrespirabile e la confusione regna sovrana mentre il tempo scorre e le risorse diminuiscono ogni giorno a fronte di spese, invece, ben consolidate.

Peccato, perchè la B davvero, come recita lo slogan, potrebbe essere “il campionato degli italiani”, qualcosa di genuino, fresco, bello, come dimostrato dalla gente che lo apprezza ancora.

Ma se invece di sconfiggere i candidati sul campo con i voti si cerca di immobilizzarli per poi mandarli fuori pista, allora di bello e genuino non c’è più nulla.

Che peccato, davvero!

E stasera si torna in campo…

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