Maurizio Sarri pronto a tornare in panchina, l’annuncio sul suo futuro

Maurizio Sarri, dopo l'addio alla Lazio, è pronto a tornare in panchina prima di gennaio e tutto dipenderà dalle offerte che riceverà

CalcioWeb

Maurizio Sarri, per la prima volta da quando ha lasciato la Lazio e il calcio italiano, ha rilasciato una lunga intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’, in cui ha toccato vari temi, dal suo futuro nel calcio alle esperienze passate.

Sarri ha espresso il desiderio di tornare in panchina il prima possibile: “Spero di rientrare prima di gennaio. Dipenderà dalle situazioni, dalle offerte, dalle motivazioni e dalla telefonata che mi trasmetterà più adrenalina. Ma il prossimo non sarà un ultimo ballo. Ho ancora voglia di allenare e penso di essere nelle condizioni di poter dare qualcosa“.

Tante le squadre storiche allenate da Sarri in carriera, ma c’è un sogno particolare prima del ritiro: “Il Boca Juniors sarebbe un sogno finale, folle, non so se realizzabile. Qualche partita alla Bombonera sarebbe una esperienza unica.”

E per chi spera di vederlo sulla panchina del Milan, Sarri rivela: “Mi sembra brutto parlarne in questo momento, serve rispetto. Paulo Fonseca è un buon allenatore e un uomo di livello, l’ho conosciuto di persona: è all’inizio di un percorso ed è giusto che stia sereno. Non voglio entrare in questi discorsi.

Nella sua griglia di partenza della Serie A, Sarri indica l’Inter come favorita per lo scudetto: “La prima impressione è quella, ma aspetto l’evoluzione di tante squadre. C’è da vedere la Juve di Motta e pure il Napoli di Conte. Il Milan può avere un’evoluzione positiva, la rosa è forte. Stesso discorso per la Roma, che ha aggiunto nuovi giocatori.”

Pensiero inevitabile rivolto ai bianconeri: “Se mi rivedo in Thiago Motta? Sono film diversi. Quando sono arrivato io, alla Juventus non c’erano i presupposti per una rivoluzione culturale. In questo momento, invece, penso ci siano. Siamo all’inizio, ma a sprazzi si vede la volontà di Motta di fare qualcosa di diverso.”

Infine Sarri ha parlato della Lazio, sua ultima squadra: “Non mi sono pentito delle dimissioni, per me era un momento di fragilità interiore e personale. C’erano situazioni che non mi piacevano, come il mio rinnovo di contratto. Non sono stupito degli addii dei big, la sensazione già prima era che il ciclo fosse finito.

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