Roma, retroscena De Rossi: “mani al collo a Cristante”, scatta la querela

Daniele De Rossi interviene per fare chiarezza su alcuni rumor di una rissa con Cristante: l'allenatore dà la sua versione dei fatti

CalcioWeb

Inizio di stagione tribolato in casa Roma con 1 punto in due partite e un weekend che porta alla super sfida contro la Juventus da preparare con grande attenzione. La Capitale è sempre una piazza caldissima, il combustibile non manca mai, chiudere con un buon risultato contro la squadra che ha maggiormente impressionato in questi primi due turni permetterebbe ai giallorossi di affrontare la sosta con serenità.

E invece… prima il mercato, con due calciatori saltati durante le visite mediche e un vuoto da colmare in difesa, magari con due svincolati di lusso; poi le voci su presunte liti tra Daniele De Rossi e Cristante, Lina Soulouku e Mancini.

L’allenatore della Roma, nella conferenza stampa della vigilia del match contro la Juventus, è intervenuto sulla questione in maniera netta e decisa chiarendo i contorni dell’accaduto: “l’unica cosa è la discussione con Bryan Cristante. Abbiamo discusso per 10 secondi senza far volare parole grosse. Una discussione normale che è stata fatta passare per una rissa con io che avevo picchiato lui e viceversa. E’ grave perché era vera e qualcuno gli ha voluto dare una sfumatura diversa. Quindi mi tocca querelare. È stato detto che io ho messo le mani a dosso a un giocatore e non è una cosa normale. Qui se ne inventano tante, ne ho sentite anche di peggiori e non va bene“.

C’è scritto che prima dell’Empoli ho litigato con Lina ma io non l’avevo neanche vista – ha precisato ancora -. È stato scritto che ho litigato con Mancini, magari è stata data una polpetta avvelenata però potevi verificare. Con Cristante ho discusso, con Mancini non ho mai litigato. Non l’avevo neanche letta e me l’ha fatta leggere Mancio.

Quando parlo di querele parlo di qualcuno che dice che metto le mani addosso ai giocatori. Il vostro lavoro è dire quello che è successo, trovare qualche scoop, lo capisco. Ma inventarli… non ho difesa e chi le legge fuori ci crede. Non facciamo il bene mio e della società. Non stiamo aiutando la Roma se ci inventiamo le cose gravi. L’unica vera era lo scontro con Bryan durata 20 secondi. Ne ho viste oltre 100 peggio. Il giorno dopo ci siamo abbracciati ed è stata trasformata in una rissa. Per me è tanto grave“.

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