Sinner positivo, parla l’esperto: gli effetti del Clostebol sugli atleti

Il professore ordinario di farmacologia e preside della facoltà di scienze motorie all’Università di Urbino ha parlato del caso Sinner

CalcioWeb

Il caso Sinner è sempre più caldo. Il tennista numero uno al mondo è stato trovato positivo a una sostanza dopo due controlli ma non è stato squalificato per assunzione involontaria. “Il Clostebol induce un significativo aumento della massa muscolare, tale da garantire migliori prestazioni in alcuni sport la contaminazione per via epidermica è plausibile, è anche avvalorata da uno studio scientifico del 2020.

Sono stati documentati in altri atleti casi analoghi a quello di Sinner. Va sottolineato che questa modalità di assunzione inconsapevole non è in grado di determinare alcun incremento di massa muscolare. Non dà quindi alcun vantaggio all’atleta”. Lo dice al Gr1 Sport Piero Sestili, professore ordinario di farmacologia e preside della facoltà di scienze motorie all’Università di Urbino.

Nei due controlli antidoping, è stato riscontrato meno di un miliardesimo di grammo nelle urine di Sinner. Residui di una precedente assunzione massiccia o prova di una contaminazione occasionale? “La quantità rilevata, ancorché bassa, è compatibile con entrambe le ipotesi di assunzione – prosegue il professor Sestili al Gr1 – non è però possibile stabilire se l’assunzione sia stata continuativa o episodica”.

Per sortire l’effetto di un aumento della massa muscolare, quant’è la quantità che andrebbe assunta? “Trattandosi di pratiche proibite, non esistono dosaggio standard – conclude Sestili – posso però dire comunque che per ottenere un reale vantaggio in termini di doping è necessario assumere quantità massicce e per svariate settimane, soprattutto assunte per via orale e iniettiva, non certo per via transcutanea”.

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