Sinner positivo, è bufera: tennisti furiosi e dubbi sul provvedimento

Il tennis deve fare i conti con il caso Jannik Sinner: la reazione furiosa dopo la notizia sul numero uno al mondo

CalcioWeb

Nel mondo del tennis continua a tenere banco il caso Jannik Sinner. Il numero uno al mondo è risultato positivo a un controllo antidoping lo scorso mese di aprile. Nel sangue del numero uno del mondo sono state trovate tracce di Clostebol, per un totale di meno di un miliardesimo di grammo.

In seguito ad un’indagine condotta dall’agenzia internazionale per l’integrità del tennis (Itia) è stato dimostrato che la contaminazione è avvenuta attraverso un massaggio effettuato dal fisioterapista.

Le reazioni

La notizia ha scatenato tantissime reazioni. “Nel commentare questa vicenda non posso che basarmi sull’indagine dell’Itia che ha svolto accurate indagini e ritenuto che Sinner fosse innocente. Evidentemente non c’è stato dolo e ora può tornare a concentrarsi solo sul tennis”. L’ex capitano azzurro di Coppa Davis Corrado Barazzutti commenta così all’Adnkronos la vicenda.

“Sono sicuro che avendo agito in totale buona fede Sinner fosse abbastanza tranquillo anche prima di oggi. Ora però che è stata chiusa la vicenda lo sarà senz’altro di più”, aggiunge l’ex numero 7 del mondo. “Ci sono stati campioni come Simona Halep squalificati per lungo tempo, le e anche altri. Le indagini su Sinner sono durate diversi mesi e quindi molto accurate. Evidentemente è del tutto innocente”.

Poi i primi dubbi. “Quello che non capisco è perché gli hanno tolto i punti e i soldi conquistati a Indian Wells se è innocente? Io sono sicuro che Jannik lo sia e al posto suo avrei fatto ricorso per farmi ridare i punti e i soldi che ha guadagnato nel torneo californiano”. L’ex capitano azzurro di Coppa Davis Nicola Pietrangeli commenta così all’Adnkronos il caso Sinner.

“Questo Tribunale indipendente mi convince poco, è una decisione che lascia dubbi – sottolinea il vincitore di due Roland Garros-. Credo che Jannik abbia deciso di non fare ricorso perché consigliato dai suoi legali ma se fosse successo a me io non avrei accettato che una decisione a metà. Se sono innocente voglio i punti e i soldi che mi spettano”.

La furia dei tennisti

“Ridicolo, che sia stato accidentale o pianificato. Ti hanno fatto fare due test con una sostanza (steroide) proibita…dovresti stare via per 2 anni. Le tue prestazioni sono migliorate. Crema per massaggi… Sì, certo”. Lo scrive su X Nicholas Kyrgios, tennista australiano, finalista a Wimbledon nel 2022, commentando la notizia della positività di Jannik Sinner all’antidoping nel mese di aprile.

“Non riesco a immaginare cosa stiano provando in questo momento tutti gli altri giocatori che sono stati squalificati per sostanze contaminate. Regole diverse per giocatori diversi”. Così Denis Shapovalov, tennista canadese.

Anche Lucas Pouille, tennista francese, semifinalista degli Australian Open nel 2019, commenta il caso di positività al doping riscontrato in Jannik Sinner. “Bisogna forse smettere di farci perdonare per dei coglioni?”, scrive su X. Rispondendo a Denis Shapovalov, poi, chiede anche: “e che dire dei giocatori che sono stati squalificati solo per 3 mancate presenze e non sono mai stati testati positivi?”.

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