La ‘giravolta’ di Gravina per salvare la poltrona ma Lotito prepara la contromossa: il sostituto arriva da ‘ambienti di Governo’

Il caso-Gravina è sempre più un argomento caldo: la mossa del presidente della Figc e la contromossa

CalcioWeb

Ve lo avevamo detto, non pensiate che l’estate passi senza colpo ferire. Sotto l’apparente immobilismo della canicola, Gravina sta tendando la giravolta, il salto mortale e lo fa aggrappandosi ai più forti, gli unici che lo possono salvare. La cosa (che vi avevamo già accennato di recente da queste colonne) è ormai diventata di dominio pubblico e pubblicata da Calcio e Finanza e da Dagospia.

Gravina, in buona sostanza, è pronto a vendere non solo l’anima ma anche il mulino, il cascinale e la mucca (per dirla con Dario Fo) alle richieste dei grossi club pur di restare in sella. Ma sul piatto gli argomenti sono tantissimi e robusti assai. A partite dall’annosa partita dei “pesi” in Consiglio federale (cosa alla quale Gravina ha sempre provato a opporsi ma ora potrebbe essere costretto ad accettare), per passare su tematiche mai affrontate come la riduzione del numero di squadre dei campionati (e soprattutto della serie A che passerebbe da 20 a 18) o lo stratagemma per liberare i soldi destinati al “paracadute”, 65 milioni da suddividere tra le tre retrocesse per ammortizzare le spese di quei contratti con cifre da A.

L’idea è quella di fissare automaticamente una robusta riduzione (si parla addirittura del 40%) dei contratti dei calciatori in essere in caso di retrocessione. Sul punto si attende la reazione dell’Aic, più o meno come in Giappone attendono il sisma. Gravina ha già detto sì a tutte queste richieste delle grandi (Inter, Juve, Milan, Roma in testa). E dall’altro lato cosa accade?

La mossa della controparte

Accade che la controparte non è l’ultimo arrivato, è Claudio Lotito, il quale sta coagulando numerosi club medio-piccoli per disarcionare Gravina prima del tempo e fare commissariare la federazione e Dagospia indica in Mezzaroma, cognato di Lotito e attuale numero uno di Sport e Salute, la cassaforte dello sport italiano, il candidato ideale.

E qua è evidente che siamo in area fortemente governativa; Mezzaroma, come il senatore Lotito, è molto vicino agli ambienti del Governo, così come lo è anche Giuseppe De Mita – figlio di Ciriaco e già responsabile della comunicazione della SS Lazio ad inizio millennio – e, secondo Dagospia, pronto a prendere il posto di Mezzaroma. Gli stessi ambienti politici vicini a Mulè (vedi emendamento evidentemente orientato verso un tentativo di levare dalle mani di pochi ricchi il calcio italiano) e soprattutto al Ministro Abodi che proprio pochi giorni fa in un’intervista al Corriere dello Sport ha, di fatto, inviato il foglio di via a Gravina. L’affare si ingrossa/ormai c’è la ressa/passare alla cassa, canta Benigni…

Non resta che attendere…

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