Abodi: “dalle poltrone ci si deve alzare”, l’annuncio sulle intenzioni di Gravina

Il ministro per lo Sport e i giovani Abodi ha fornito importanti indicazioni sul mondo del calcio e delle sport

CalcioWeb

Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i giovani, ha parlato a 360° degli ultimi eventi sportivi e ha messo le cose in chiaro. Il governo vuole prendersi anche il calcio? “Assolutamente no! L’obiettivo del Governo, collaborando con il Parlamento, è di creare le condizioni per facilitare una indispensabile e indifferibile stagione di riforme nel calcio e, in generale, nello sport, per rendere il nostro sistema più credibile, competitivo e sostenibile”.  Sono le prime parole in un’intervista al “Corriere dello Spot”.

“L’autonomia nello sport è un valore da rispettare, ma il modo più efficace per difendere l’autonomia, comunque relativa e non assoluta, dipende dalla capacità dello sport, e quindi anche del calcio, di non essere autoreferenziale, di rispettare a ogni livello i suoi valori e di saper svolgere efficacemente la sua funzione, anche sociale e culturale.

Il Governo darà ogni supporto a questa prospettiva, nel rispetto dei ruoli, e non sarà mai complice dell’inerzia e del Gattopardo. Tutto questo al di là delle vittorie e delle sconfitte sportive”.

Poi l’annuncio: “Gravina ha detto a me che intende fare un passo indietro, ma vuole essere libero di decidere, non accetta imposizioni e soprattutto vuole prima capire in che mani lascia la Federcalcio. È comprensibile. Nelle contrapposizioni palesi nessuno lascia spazio all’altro. Quello che realmente conta è il benessere del sistema, serve una visione più ampia e complessiva. Non si può sempre aspettare che le cose succedano, a volte bisogna farle succedere. La formula “fin che la barca va lasciala andare” non funziona”. 

Abodi manda un chiaro messaggio: “dalla poltrona ci si deve anche alzare, la sedentarietà diventa un habitat mentale, uno schema di pensiero che alla lunga può produrre solo danni”. 

Le Olimpiadi

“Sono stato a Parigi una settimana, inoltre devo rispettare i tempi del Parlamento. Il fascino esercitato da un enorme impianto sportivo a cielo aperto. Per l’esattezza, i Giochi sono concentrati nel centro di una città già splendida di suo, ma se soltanto ci si allontana da quella zona si trova la Parigi di sempre. Dal punto di vista sociale questo straordinario evento, anziché ridurre le distanze, le ha addirittura aumentate.

Numerose gare si svolgono in luoghi iconici, è un’edizione che non lascerà eredità. Parigi non aveva certamente bisogno di iniezioni impiantistiche poiché è all’avanguardia. Tuttavia, una volta smontato il tendone, non resterà nulla di utilizzabile dalle periferie. Playground e altro, intendo. Del resto l’input del Cio era evitare gli sprechi, e la bandiera della sostenibilità è continuamente sventolata dagli organizzatori. Immagino che Parigi 2024 aprirà solo a nuove candidature… Dei Giochi io continuo ad avere un’idea diversa: i venti giorni dovrebbero essere una piattaforma di lancio, o rilancio, infrastrutturale e sociale, per produrre sviluppo, crescita, benessere”, conclude Abodi.

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