Olimpiadi, Bassetti su Tamberi: “perché con una colica ha la mascherina?”

I commenti di Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, sulle Olimpiadi

CalcioWeb

Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova ha commentato la foto postata dal campione di salto in alto Tamberi, che lo ritrae in ospedale con bocca e naso coperti da una mascherina chirurgica. “I migliori auguri di pronta guarigione dalla probabile colica renale a Gianmarco Tamberi. Una sola domanda: ma perché un atleta con una colica renale deve mettersi la mascherina come avesse il Covid o altra infezione respiratoria? Chi è che l’ha deciso?”

“Siamo rimasti l’ultimo Paese al mondo che obbliga la gente a mettere le mascherine”, osserva il medico. L’atleta azzurro è in partenza per Parigi e potrebbe essere ai nastri di partenza per la gara di mercoledì.

I rischi della Senna

“Oggi Louis Pasteur, padre della moderna microbiologia, si rivolta nella tomba. Far nuotare gli atleti nella Senna ha riportato il mondo indietro di 100 anni”. Una battuta postata su X rende bene l’indignazione dell’infettivologo Matteo Bassetti dopo che la triatleta belga Claire Michel è stata ricoverata in ospedale per un’infezione da Escherichia coli.

“Alla fine l’E. coli è il minore dei problemi infettivologici che si possono contrarre nella Senna”, scrive il primario del Policlinico San Martino di Genova. Si tratta infatti di “un problema ben conosciuto, risolvibile con una terapia antibiotica”. Ma in quelle “acque putride, popolate da topi e chissà quale altro animale”, si possono fare anche incontri con rischi potenzialmente gravissimi, spiega l’esperto all’Adnkronos Salute.

Il gesto di Ceccon

“Vedere una medaglia d’oro dormire in un parco certamente non è una bella pubblicità”, continua Bassetti.

“Ogni volta che ho sentito un’intervista agli atleti” di questi Giochi, “li ho sempre sentiti lamentarsi dell’organizzazione – osserva all’Adnkronos Salute il primario del Policlinico San Martino di Genova – I trasporti che non funzionano, il troppo caldo, il cibo non adeguato. E’ evidente che tutto questo non fa fare una bella figura alla Francia, anche perché venire dopo la perfetta organizzazione dei giapponesi” alle Olimpiadi precedenti “sicuramente non li aiuta”.

Tuttavia, precisa il direttore di Malattie infettive dell’Irccs genovese, “al di là dei problemi segnalati nel Villaggio olimpico, credo che l’errore più grave sia stato aver permesso agli atleti di nuotare nelle acque inquinate della Senna. Mi stupisco sempre di più di come sia stato possibile, di come si sia potuto in questi anni” di preparazione ai Giochi di Parigi “non aver pensato di far nuotare questi atleti da qualche altra parte, in un luogo più sicuro”.

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