Sono passati 6 anni, sembrano molti meno o molti di più, a seconda dei punti di vista. Correva l’anno 2018, Dazn aveva appena acquistato i diritti tv della Serie A. La piattaforma streaming, di recente, si è aggiudicata i diritti fino al 2029 per 700 milioni a stagione. La situazione attuale è tutt’altro che rosea.
La qualità dello streaming, il buffering, le lamentele e i meme social si sono sprecati nel corso degli anni. Ma se nel 2018-2019 sulla questione si poteva chiudere un occhio visto che l’abbonamento costava solo 9.90 euro, attualmente la situazione non è tollerabile. Nella prossima stagione un abbonamento costerà da un minimo di 34.99 euro (per chi lo sottoscriverà annuale) a un massimo di 69.99 euro per il servizio Plus (per avere accesso a due dispositivi con due connessioni diverse). Si tratta di un aumento fino a 120 euro in più all’anno.
Nel giorno in cui è stato presentato il palinsesto di Dazn, l’ad Stefano Azzi ha definito “impressionante” la crescita dell’Azienda. In contemporanea il sindacato dei giornalisti ha rivelato che 14 dei 32 giornalisti presenti stavano per essere mandati a casa. In breve: meno giornalisti, costi più alti… qualità del servizio migliore? Difficile. Quel che è certo è che nel nuovo contratto sottoscritto con Lega Calcio Serie A ci saranno 5 bordocampisti su 10 partite (la metà) e in alcune partite i telecronisti saranno da remoto e non dalla tribuna stampa dello stadio.
Dazn ribatte che la propria offerta è la più bassa rispetto ad altri campionati europei ma è anche vero che nel 2024 è già aumentata per la terza volta. Secondo “Libero”, l’azienda (in difficoltà) punta al pareggio di bilancio e lo starebbe facendo aumentando i costi dell’offerta e tagliando alcune figure professionali. Qualcuno, come Diletta Leotta, sembra pronta per Mediaset con tanto di reality show su misura per lei.
Il tutto a discapito dei tifosi costretti a svenarsi fra più abbonamenti, tutti molto dispendiosi, per sperare di poter seguire la propria squadra del cuore.