La Curva Nord dell’Inter lascia San Siro: “sbattuti fuori con calci e pugni”

La Curva Nord dell'Inter si è svuotata all'intervallo contro la Sampdoria: la testimonianza di un tifoso

CalcioWeb

L’Inter non sbaglia più un colpo, la 12esima giornata del campionato di Serie A ha confernato il grande momento di forma dei nerazzurri. La gara contro la Sampdoria ha fatto molto discutere anche per la decisione della Curva Nord di lasciare il settore all’intervallo della partita. Il risultato di 3-0 lascia pochi dubbi sull’andamento dell’incontro.

Partenza sprint dell’Inter che si porta in doppio vantaggio nel primo tempo, le marcature sono arrivate con de Vrij e Barella. Nella ripresa i nerazzurri controllano e chiudono i conti con Correa. La squadra di Inzaghi è pienamente in corsa per il quarto posto e anche la vetta della classifica non è poi così distante.

La partita ha fatto molto discutere anche per la decisione della Curva Nord di lasciare il settore, all’intervallo. Il motivo? La morte di Vittorio Boiocchi, capo ultrà nerazzurro di 69 anni, ucciso dopo essere stato gravemente ferito in una sparatoria. L’episodio si è verificato a Figino, periferia Ovest di Milano. Vittorio Boiocchi è stato colpito con tre colpi di arma da fuoco al torace in via Fratelli Zanzoterra. E’ morto poco dopo il ricovero in ospadale.capo ultrà Inter

La Curva Nord ha ritirato gli striscioni durante la partita contro i blucerchiati. Poi si è alzato un coro “chi non salta è rossonero”, la Curva non ha partecipato. Infine il settore si è svuotato all’intervallo. La decisione di abbandonare la Curva Nord non è stata condivisa da tutti i tifosi, almeno secondo alcuni messaggi pubblicati sui profili social.

La denuncia di un tifoso

In particolar modo non è passata inosservata la testimonianza di un tifoso: “che qualcuno racconti lo schifo che è successo in Curva. Gente sbattuta fuori con urla, calci e pugni perché gli ultras hanno deciso così. Famiglie con i bimbi in lacrime e i genitori imbarazzati e impauriti. Gente che si è fatta ore e ore di auto e treni costretta contro la propria volontà a uscire dallo stadio. Uno schifo così non l’avevo mai visto. Oggi in curva sono state calpestate le libertà più elementari e non è ammissibile”.

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