Si avvicina sempre di più l’inizio dell’Europeo, c’è ancora incertezza in particolar modo sulla presenza del pubblico allo stadio. L’intenzione è quella di permettere l’ingresso al 25% degli spettatori, l’Italia deve dare una risposta al più presto per ospitare la competizione. Gravina è fiducioso, ma è necessario il via libera da parte del Governo. “Non abbiamo molti giorni a disposizione, anzi abbiamo solo poche ore. Entro il 18 dobbiamo dare una risposta in vista dell’Esecutivo Uefa del 19 aprile: la nostra risposta è sì, speriamo che lo sia anche quella del Governo”.
Europei, il CTS sul pubblico: “è difficile fare una previsione per un evento che si terrà tra due mesi”
“Sono ottimista: domani mattina sarò a Palazzo Chigi e incontrerò la sottosegretaria Vezzali, così vedremo quali potranno essere i risvolti di questa nostra attività. Capisco le grandi ansie, le preoccupazioni di chi si limita alle analisi dei dati attuali ma dobbiamo avere coraggio e per questo ci dobbiamo proiettare all’11 giugno”.
Gravina conclude: “l’Italia non può permettersi di perdere una pagina di storia così importante. L’11 giugno il nostro Paese deve ripartire: il calcio deve essere l’elemento di riferimento per la ripartenza per tutti i settori, anche quelli dell’economia. Non stiamo chiedendo nessuna forma di privilegio ma il Paese ha bisogno di un messaggio di speranza”.