La Juve c’è, la Lazio no. E’ la sintesi della Serie A alla ripresa. Maledetto lockdown, verrebbe da dire per la Lazio. I biancocelesti belli, vincenti, “freschi”, cinici, letali, non ci sono più. Non totalmente, quantomeno. Era prevedibile. Prima dello stop l’undici biancoceleste era la classica “macchina perfetta” che viaggiava a certi ritmi e che solo uno stop così lungo avrebbe potuto comprometterli. E’ arrivato, purtroppo, per colpe non sue. E, a quanto pare, sembra proprio che sia sia “rotta la magia”. Si gioca ogni tre giorni, la rosa non è lunga, mettiamoci anche infortuni e squalifiche e il dado è tratto. Clamorosa la rimonta subita a Bergamo, non senza difficoltà le vittorie contro Fiorentina e Torino, in rimonta. E poi la pesante debacle di ieri. A questo punto c’è da chiedersi: tutta la fretta di riprendere il campionato, con annunci e polemiche nel bel mezzo della pandemia? Aveva senso? Quasi “fiato sprecato”. Ma forse in società sapevano che uno stop così lungo avrebbe fatto solo del male…
In tutto ciò, la Juve viaggia. E, se prima dello stop vinceva ma spesso con un solo gol di scarto, questa volta stravince. Due, tre, quattro gol. E’ vero, le avversarie affrontate alla ripresa erano tutte “alla portata”. Così come è vero che la “regola” della rosa lunga ha confermato le impressioni della vigilia. Se la Juve non riesce a sbloccare le partite, entra Douglas Costa e dà la marcia decisiva. Oppure entra Higuain. La Lazio si è ritrovata invece in piena emergenza, con la pesantissima assenza di Immobile e un attacco leggerissimo. Insomma, ma questo si sapeva, la Juve è una spanna sopra. 7 punti, con questa Juve, sono tanti. Lo scontro diretto potrebbe dare una indicazione importante. Come arriveranno le due squadre e come finirà? In tutto ciò, l’Inter osserva…