“Vi svelo i segreti del mio Milan. Juve? L’aria non era pulita. E i ritardi di Adriano…”: Zaccheroni racconta

Alberto Zaccheroni ha raccontato alcuni aneddoti in un'intervista: dallo scudetto col Milan, agli infortuni alla Juve fino ai ritardi di Adriano all'Inter

CalcioWeb

Alberto Zaccheroni, navigato allenatore, intervistato da ‘Tuttosport’ in qualità di doppio ex della prima sfida del calcio italiano dopo il Coronavirus (Juventus-Milan, semifinale di ritorno di Coppa Italia), ha svelato alcuni retroscena risalenti ai tempi delle esperienze sulle due panchine: Milan? Mi trovai immediatamente a mio agio perché subito Galliani mi presentò ai tifosi e loro gli dissero: meno male che non è andato all’Inter sennò sarebbero stati guai. E poi mi viene in mente la disponibilità a rimettere tutto in discussione di Maldini, Costacurta e Albertini. Quel Milan era arrivato 11° e 10° con Sacchi e Capello. Volevamo discutere gli allenatori? Impossibile. E la qualità dei giocatori? Impossibile anche quello. Il problema era nella quantità, dovevo ridurre lo spazio da gestire di certi giocatori qualitativi. Leonardo aveva la pubalgia cronica, l’ho messo a fare l’attaccante. Boban aveva problemi di schiena e al ginocchio. Andai da Costacurta, Maldini, Albertini e dissi: arrivate da un 10° e 11° posto, i tifosi vi tirano dietro di tutto, Milanello è assediato. C’è depressione totale. Vogliamo provare a venirne fuori? La mia idea è questa: se mi venite dietro ci proviamo. Ci mettemmo a provare e riprovare. Costacurta, Albertini, Maldini in testa. E gli altri gli andavano dietro. Ciecamente: non si sono mai permessi di chiedermi spiegazioni. Vedevano benefici. Poi andò come sapete“.

Si passa poi alla Juve e Zaccheroni si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “Mi viene in mente che lì molti giocatori erano a fine carriera e mi vengono in mente tutti gli indisponibili che avevo ogni volta: mai sotto i 12-13 indisponibili a stagione. Ma io ho la mia idea, fateci caso. Se si mette lì ad analizzare nel tempo le squadre che hanno avuto parecchi infortuni stagione per stagione, noterà che la costante nelle 5-6 squadre con tanti infortuni è che in quelle squadre c’è tensione. I giocatori si fanno male quando, dico io, “l’aria non è pulita”. Lei pensi alla Juve prima di me e dopo di me: settimi, settimi. Sempre 13-14 giocatori indisponibili. L’aria non era pulita. Poi con Conte s’è ripartiti da zero e si è rifatta la squadra”.

Nelle ultime settimane ha fatto molto discutere l’autobiografia di Chiellini e la conseguente lite con Felipe Melo: “Io avevo un buonissimo rapporto con Felipe. Una volta pensavano avessi bisticciato perché non gli diedi la mano dopo il cambio, ma in realtà gli dissi: hai fatto bene ma da te voglio di più perché tu puoi fare la differenza con quella forza fisica mostruosa. In allenamento non l’ho mai visto litigare o dare calci a nessuno… Detto questo, non lo andavo a marcare fuori. Mi riportavano che era un po’ disordinato fuori dal campo, ma l’allenatore non deve andare a marcare i giocatori nella vita privata. Bisogna cercare di farglielo capire. Se uno poi in campo mi dà tutto, se anche mi fa tardi la notte e poi fa bene in campo, allora io faccio anche finta di non saperlo”.

Zaccheroni ha guidato anche l’Inter. Adriano non aveva esattamente un comportamento esemplare: “Vi racconto la svolta di Adriano sotto la mia gestione. Lui e Martins in ritardo. Una volta la mamma in aeroporto, una volta una gomma bucata, una volta fermato dai vigili….Un giorno arrivò 5 minuti in ritardo, noi eravamo già in campo e io gli dissi davanti a tutti: non sono arrabbiato con te, anzi ti dico che domenica ti farò giocare, ma tu oggi non ti alleni. Tu torni a casa, ti metti il pigiama e vai a dormire. Tu devi allenarti quando hai voglia di allenarti: devi venire con la voglia, se ce l’hai non arrivi di sicuro in ritardo. Da quella volta è arrivato sempre in orario e poi vinceva le partite da solo”.

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