La Juventus ha la meglio del Sassuolo. Al Mapei Stadium succede di tutto. Dopo qualche minuto iniziano i cali di tensione. Non solo quelli della squadra di Roberto De Zerbi ma anche quelli della corrente. Va via la luce e si ricorre ai metodi più svariati per proseguire. Il pubblico prova ad illuminare come ai concerti, ma i cellulari non bastano. Dalla panchina l’idea geniale: portare a bordo campo l’auto di Sarri e accendere i fari. Non l’avesse mai fatto. Le pallonate che prende quella macchina! Il parabrezza va in frantumi. E il tecnico toscano, a fine primo tempo, pretende una colletta per ripagarglielo. Fa il giro degli spogliatoi e raccoglie soldi dai suoi, in particolare Rabiot e De Sciglio: “Penso che me lo dobbiate pagare solo voi due, fatevi raddrizzare i piedi“. Qualche giocatore neroverde, più per solidarietà che per colpe vere e proprie, decide di metterci qualcosa. Magnanelli e Peluso, due dai piedi non raffinatissimi, vanno dall’allenatore bianconero e gli dicono: “Mister, non ci sentiamo superiori tecnicamente a Rabiot e De Sciglio, ecco la nostra parte”. Sarri è contento e si può ricominciare.
Nella ripresa la Juventus è padrona del campo. Dybala segna di “banfella”, il classico cucchiaio così denominato da Fabio Caressa nelle telecronache di Fifa. A raddoppiare ci pensa Rabiot. Incredibile ma vero va a segno il francese. Un gol di rapina, in mischia. A fine gara, intervistato da ‘Sky Sport’, il centrocampista dichiara: “Dedico il gol a Sarri. Dopo avergli distrutto l’automobile volevo ripagarlo. Non mi è sembrato abbastanza quanto ho messo di tasca mia, così ho ricambiato la sua fiducia”.