“Ogni volta che vedo la foto di una partita o di uno stadio pieno, mi sento disperato”. Lo ammette Andrés Iniesta. L’ex campione del Barça, adesso al Vissel Kobe in Giappone, confessa che il calcio gli manca. “Ripresa? Chi lo sa? E questo in un Paese visto come un modello di gestione della pandemia, uno in cui, per fortuna la situazione sembra essere sotto controllo”, racconta al Guardian.
“Ci sarà un prima e un dopo il Coronavirus. Ma tutto questo tempo senza giocare mi dà l’energia per durare ancora a lungo. Nel breve e medio termine il virus è destinato ad avere un impatto sociale ed economico, a tutti i livelli. Il calcio fa parte della società. Senti la responsabilità di fare la cosa giusta come persona e come persona di pubblico dominio. Ciò avrà un impatto: ci saranno misure che rimarranno sempre, cambiamenti, un prima e un dopo. Dobbiamo cercare di trarre il meglio da una situazione terribile”.