“Milan? I più grandi rimpianti sono Tevez, Del Piero, Totti e Cristiano Ronaldo”: Galliani fiume in piena

Adriano Galliani nel corso della sua lunghissima carriera ha portato grandi campioni al Milan, ma ha anche qualche rimpianto

CalcioWeb

Adriano Galliani è un fiume un piena. Tanti i retroscena raccontati dall’attuale ad del Monza in un collegamento con ‘Sky Sport’. A partire proprio da un clamoroso retroscena sui brianzoli: “Io ho provato a portare al Monza Kaká l’anno scorso, ma per vicende sue familiari ha preferito restare a San Paolo. Con Ibra ci siamo parlati, ma con questa vicenda del Coronavirus è impensabile”.

Tanti i rimpianti risalenti anche ai tempi del Milan: “Doveva arrivare Tevez, ma poi non è mai arrivato. Roberto Baggio l’avevamo preso già cinque anni prima di quello che fu il suo approdo al Milan. Provammo a prendere anche Del Piero prima che andasse alla Juventus ed è uno dei due giocatori che rimpiango di più. Il Padova ce lo offrì ma voleva 5 miliardi, una cifra importantissima per un ragazzo così giovane e non eravamo convinti. Discorso analogo vale per Cristiano Ronaldo: aveva 16 anni e lo Sporting Lisbona ci chiese qualcosa come 16 o 17 miliardi. Anche Totti è stato corteggiato da noi per tanto tempo, lui però non ha mai voluto lasciare la Roma”.

Ha poi parlato dei calciatori ai quali è più legato: “Quando arrivammo il Milan aveva problemi economici, ma dal punto di vista della squadra c’era già una base importante. Prendemmo subito Gullit e van Basten e l’anno dopo arrivò anche Rijkaard. Avevamo già una grande difesa e aggiungemmo al gruppo altri campioni. Kakà mi è sempre rimasto nel cuore, lui è anche tornato poi al Milan. Shevchenko è stato immenso, ma lo stesso vale anche per Ronaldinho, Weah, Boban, Savicevic… Sono davvero tanti”.

Infine le cessioni eccellenti: “Noi Ibra lo cercammo già quando era all’Ajax, allora però segnava poco. Migliorò tantissimo con Capello e Galbiati e nel 2006 trovano un accordo con lui, il Milan però si trovò a fare i conti con Calciopoli e quindi tutto saltò. Lo cedetti nel 2012 e non mi parlò per diverso tempo, questa anche perché gli avevo promesso che mai l’avrei venduto. Era tutto legato a motivi di bilancio, per lo stesso motivo dovemmo rinunciare anche a Thiago Silva“.

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