Arrivato a Cagliari per sostituire l’esonerato Maran, è stato subito costretto a dover fare i conti con l’emergenza Coronavirus. Walter Zenga è da solo nella città sarda ma ha avuto tutto il tempo per ‘studiare’ la sua squadra e capire come risollevarla alla ripresa. Il tecnico dei rossoblu ha parlato alla Gazzetta dello Sport.
“Se il campionato dovesse finire così? Guardi – dice – io oggi penso solo che vorrei non vedere più bare portate via dai militari, sentire di fabbriche chiuse, di gente senza lavoro. Se riprende il calcio vuol dire che riprende un po’ di vita e allora accetteremo quello che sarà. Nel caso la vedo dura finire entro giugno, più facile sfondare su luglio, e allora: le vacanze? Chissenefrega delle vacanze. Dobbiamo giocare a Ferragosto? Giochiamo a Ferragosto. Quattro partite alla settimana? Giochiamole. Giusta la scelta degli stipendi tagliati? Non è giusto così: sarà così per forza”.
“Il Cagliari ha sbagliato a sentirsi troppo da Champions? E se il problema fosse stato l’opposto? Dire di sentirsi da Champions ma non crederci abbastanza? Non parlo di traguardi, ma il Cagliari deve pensare in grande: è a quattro punti dal 7° posto, con una partita in meno. Se pensi: oddio lotterò per non retrocedere, lotterai per non retrocedere. Nainggolan, Nandez, Rog, e poi Olsen e Simeone dopo gli infortuni di Cragno e Pavoletti: non mi pare un mercato da salvezza“.