L’emergenza Coronavirus ha ormai monopolizzato il mondo, o comunque l’Italia. Non si parla di altro, praticamente, da settimane. Difficile poter affrontare altri argomenti, come quello legato al calcio. Si prova in tutti i modi a trovare delle date utili per poter riprendere i campionati, ma i numeri che ogni giorno emette la protezione civile non sono rinfrancanti in tal senso. E così, il Corriere dello Sport odierno ha iniziato a paventare un’ipotesi che al momento non è affatto da scartare: questa stagione rischia di non concludersi. Ecco uno stralcio dell’articolo emerso sul quotidiano sportivo.
“La serie A trema – si legge – Gli ultimi numeri del coronavirus non fanno altro che confermare quanto già emerso nella riunione informale di venerdì. Ovvero che la speranza di portare a termine la stagione sportiva si stia riducendo sempre di più ad una flebile fiammella. E’ vero che ci sono ancora gli ottimisti, quelli che dicono: ‘In qualche modo ce la faremo’. Magari sfruttando tutto il mese di luglio, rinviando la ‘ripartenza’ a giugno. Ma sono ormai una minoranza. Gli altri preferiscono già pensare al peggio, preparandosi quindi a come affrontare le conseguenze. Peraltro, sta prendendo sempre più corpo un’altra riflessione: ha davvero senso fare di tutto per completare questa annata, se poi si finisse per condizionare pure la prossima? In molti, ormai, pensano che sia innanzitutto il caso di preservare la stagione che verrà.
“Del resto, alla luce della situazione, è pensabile che a inizio maggio i contagi siano azzerati, permettendo di giocare le partite senza pericoli? Ovvio che no. E allora si potrebbe farlo con i nuovi casi in netta e costante diminuzione, magari passando, almeno inizialmente, per le porte chiuse? Beh, sarebbe comunque rischioso, troppo. E una prova in questo senso l’hanno data le positività di Dybala e poi di Paolo e Daniel Maldini. Nel senso che un contagiato tra i calciatori potrebbe comunque spuntare, obbligando ad altri stop, quarantene ed isolamenti. Insomma, meglio attrezzarsi al peggio, per poi tirare un sospiro di sollievo qualora la situazione dovesse improvvisamente migliorare, permettendo altri discorsi”.