Hanno fatto molto scalpore le parole pronunciate dal Premier inglese Boris Johnson, che ha ‘invitato’ la popolazione britannica ad abituarsi “a perdere i propri cari” durante questa emergenza legata al Coronavirus, per garantire all’Inghilterra l’immunità di gregge. Nicola Legrottaglie, allenatore del Pescara, ha voluto rispondere a Johnson con un lungo post su Instagram: “Tanta roba l’Inghilterra. Invidiabile nella Premier League o nel rugby, incantevole sugli autobus doppi o no i taxi neri, amabile negli scritti di Shakespeare o Dickens, superlativa nella musica dei Beatles e dei Rolling Stones, ammirevole nelle menti di Newton o Darwin. Il vecchio Darwin, quello nuovo un po’ meno, il suo primo ministro, che propone la selezione naturale come soluzione al Coronavirus. Immunità di gregge, ordina. Il 60% della popolazione si ammalerà. Chi avrà l’età e la forza per sopravvivere andrà avanti; gli anziani, gli affetti da altre patologie, i deboli…e vabbè, pazienza, se ne farà a meno. Un paese che abbandona i deboli è come un medico che cura solo i sani, praticamente inutile”.
Poi un pensiero rivolto ai medici e agli infermieri che stanno superando ogni limite per combattere l’emergenza: “L’Italia avrà tanti difetti. Fatichiamo a stare in fila, magari buttiamo qualche cartaccia per strada, ma non affidiamo a un virus la selezione della nostra popolazione. Non deleghiamo alla malattia il compito di curarla. Lo facciamo noi, con i nostri medici, i nostri infermieri, le nostre regole, ma, soprattutto, con la nostra umanità. Uniti. Con la teoria del gregge, sì, anche noi, ma secondo la nostra interpretazione: ‘Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che è smarrita?'”.