Moscardelli, la barba più famosa del calcio: dalla Maccarese a idolo di mezzo mondo. L’incontro con Totti e quella dedica al figlio…

Si rinnova il classico appuntamento con la nostra rubrica "L'uomo del giorno". Protagonista di oggi è Davide Moscardelli, attaccante del Pisa

CalcioWeb

Uno dei calciatori più famosi tra gli appassionati di calcio di tutto il mondo. Cristiano Ronaldo, direte subito. No! Messi? Nemmeno. Stiamo parlando di una delle barbe più famose della storia, certamente la più celebre del web. Lenin, Rasputin, Darwin, Marx? Dilettanti. Questa è la leggenda dell’attaccante barbuto Davide Moscardelli.

Nato in Belgio, ma romano d’adozione, Moscardelli inizia a giocare nella Maccarese, in Promozione. E badate bene che era già il 2000 e il buon Mosca aveva vent’anni. Questo non arriverà mai dove conta. E invece no, Gioca di mattina così può godersi la sua Roma all’Olimpico nel pomeriggio. In Curva Sud e studiando le mosse del suo idolo: Batistuta. Passando al Guidonia la stagione successiva si guadagna la D. Poi la Sangiovannese, in serie C2 e la Triestina in B. Sarà la cadetteria a cucirsi addosso al bomber. Arrivano Rimini, Cesena, Piacenza, Rifiuterà una mega-offerta dal Rubin Kazan.

Guadagnata la Serie A a 30 anni in maglia Chievo Verona, segna ad agosto contro il Catania la prima rete fra i grandi. Arriva anche all’Olimpico, stavolta da calciatore e non da tifoso. Parlare con Totti nel pre-partita non gli sembra vero. A sentire l’inno quasi si commuove, a fine gara c’è lo scambio di casacche con il “Pupone”. Un sogno. Passa poi a Bologna. In rossoblu vestirà anche i panni di portiere per qualche minuto. Arrivano poi Lecce, Arezzo e infine il Pisa. A Trapani i tifosi di casa gli tributano una standing ovation alla sua uscita dal campo dopo una doppietta. Uno che riesce ad unire l’Italia.

Capelli selvaggi e barba incolta, colpi degni di Messi sul campo. Elastico, rabona, rovesciate, calci di punizione. Idolo sui social e sugli spalti. I tifosi del Bologna gli dedicarono uno striscione: “Nell’Italia di Prandelli vogliamo 11 Moscardelli”. Eppure Mosca è un ragazzo umile e semplice. Nel 2011 ha sposato Guendalina. A fargli da testimone Francesco Valiani, amico di sempre. Due figli: Mattia e…Francesco, ma ogni riferimento a Totti è puramente casuale. Proprio nell’occasione della nascita voleva dedicare un gol al figlio. Ma stupì, ancora una volta. Non segnò per tanto tempo, 13 mesi, poi ne uscì con una battuta delle sue, di quelle che lo hanno promosso ad idolo: “volevo fare gol da 13 mesi per mio figlio appena nato, pensate che ho fatto in tempo a far nascere il secondo”.

Condividi