Galliani si racconta: Berlusconi, il Monza e il Milan. Il retroscena su Istanbul e il ricordo più bello

L'ex dirigente rossonero Adriano Galliani si racconta in una lunga intervista al Corriere dello Sport: parla di Berlusconi, del Milan e del Monza

CalcioWeb

Lunga ed interessante intervista quella concessa da Adriano Galliani al Corriere dello Sport. Una vita al fianco di Berlusconi, per cui prova ammirazione, l’amore di infanzia verso il Monza (di cui è dirigente proprio con l’ex patron rossonero) e i tanti successi con il Milan. Di seguito qualche spaccato della chiacchierata.

BERLUSCONI “Berlusconi ha vissuto quattro vite: prima costruttore (negli anni ’70 ha costruito Milano 2 mentre gli altri facevano condomini), poi editore, con le tv, poi ha investito nel calcio con la promessa (mantenuta) di vincere subito e poi politico”.

IL MONZA“Avevo 5 anni quando mia madre, l’ho persa a 15 anni, mi portò per la prima volta alla partita. Un suo parente, uno zio in seconda mi pare, era stato presidente. Fu amore a prima vista. Dal settembre ’75 all’85 ho fatto il dirigente. Non ho dovuto convincere Berlusconi, ha impiegato lui un minuto e quindici secondi per dirmi ‘prendiamolo’. Per me il Monza è una categoria dello spirito, è un’emozione, è casa. Il presidente si è messo in testa di tornare in Serie A e quando vuole ottenere un risultato lo ottiene”.

IL MILAN“Giorno indimenticabile in rossonero? Nessun dubbio, la finale di Barcellona, la prima Coppa dei Campioni. Gli occhi di Berlusconi a fine partita, non l’ho più visto così felice. Il giorno più nero, Istanbul. Quella sconfitta poteva ucciderci, soltanto un come Ancelotti poteva ripartire dopo un incubo del genere. Grandi capacità di sdrammatizzazione, un rasserenatore impareggiabile”.

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