Un fiume in piena. Senza peli sulla lingua il presidente del Brescia Massimo Cellino che, a margine dell’assemblea della Lega Serie A dedicata alla cessione dei diritti televisivi per il triennio 2021-2024, ha parlato del momento attuale della sua squadra non risparmiando frecciate durissime a Grosso e a Balotelli.
“Grosso? Mi avevano detto che era un mago… Sono vecchio di questo mestiere, non mi aspetto più nulla, devo riuscire a pensare alle pagine finali, per vincere servono i presupposti, la forma fisica, la tranquillità ambientale e la tranquillità mentale, non si può rincorrere la vittoria come medicina per farti guarire. Ci auguriamo tutti che succeda prima della fine del campionato ma ne ho viste di peggio”.
“E’ giusto comunicare un po’ con la gente, però allo stesso tempo forse Balotelli dà più peso ai social che ai suoi valori, da sportivo. Non l’ho preso per i social, ma perché è alto un metro e 90, ha ancora un’età per dire qualcosa nel mondo nel calcio. Quando sarà in condizione di farlo, se lo sarà, risponderà in campo, in quel momento tornerà a essere un calciatore. In questo momento mi sembra un po’ lontano dall’esserlo. Non guardo i social, se vivessimo per giocare a pallone ed evitassimo di guardare i social o di pensare cosa pensa di noi la gente, affronteremmo il calcio nella maniera giusta. Non ho un pc, non ho una mail, utilizzo il telefonino per le telefonate, a volte lo dimentico a casa, eccedo anche. Mi difendo dalla modernità”.
“Balotelli l’ho preso sognando che potesse dare un valore aggiunto ma non speravo assolutamente che fosse quello che doveva salvare la squadra. L’ho detto anche a lui. E’ troppo facile scaricare le colpe su Balotelli e usarlo come capro espiatorio. E’ un motivo per cui ho cambiato allenatore. Andava più aiutato lui di quanto lui potesse aiutare noi. Forse all’inizio eravamo in grado di farlo, ora ci siamo indeboliti noi come squadra ed è più difficile aiutarlo. Perciò dobbiamo cercare di parlare meno possibile e di spegnere sti ca… di social, sono la bestia del Duemila”.