Gigi Riva, ‘Rombo di Tuono’ è stato uno dei centravanti italiani più forti della storia. E’ stato un grande protagonista del Cagliari. La squadra di Gigi Riva conquistò sette vittorie e quattro pareggi nelle prime undici di quel campionato. All’epoca la vittoria valeva 2 punti e il Cagliari era in testa al campionato con un totale di 18 punti.
Nato a Leggiuno, sul Lago Maggiore, perse il padre quando aveva solo 9 anni. Un pezzo di metallo si staccò da un macchinario di una fabbrica e lo trapassò da parte a parte. Iniziò a muovere i primi passi nel Laveno Mombello per poi passare al Legnano. Qui venne notato dagli osservatori del Bologna, che però titubarono di fronte alla richiesta del club. Tanti i motivi che fecero desistere i felsinei dall’acquisto di Riva. In primis il destro, piede che non usava mai. Giocava da esterno, ma tornava molto indietro ad aiutare la difesa. Inoltre, era magro, troppo a detta di alcuni. Andrea Arrica lo andò ad osservare insieme ad un dirigente del Cagliari e venne colpito da un’impressionante qualità: la forza del sinistro. Un calcio potente e preciso che non lasciava scampo ai portieri. Gigi ebbe perplessità sullo spostarsi di così tanto da casa, ma alla fine si convince e si trasferisce sull’isola. Farà la fortuna del Cagliari: tre volte capocannoniere, una valanga di gol e uno scudetto conquistato da eroe. Nel 1969 l’Inter bussò alla porta del Cagliari per Boninsegna e il Cagliari in qualche modo ne beneficiò. Arrivarono due contropartite decisive per lo scudetto: Domenghini e Gori. Con Angelo Domenghini arrivò quel giocatore capace di mettere in mezzo all’area quei cross sui quali Riva era immarcabile.
In Nazionale esordì nel 1965. Si laureò Campione d’Europa nel 1968, giocando solo la finale. Fu grande protagonista al Mondiale del 1970. Segnò due reti ai quarti e una nella storica semifinale contro la Gemania Ovest con il 4-3 ai tempi supplementari. E’ tutt’oggi il miglior marcatore nella storia della Nazionale italiana con 35 gol in 42 presenze.
Di Riva, oltre alle imprese sul campo si ricordano le scorribande con la sua auto. Si dice che corresse ad alta velocità e che le forze dell’ordine chiudessero un occhio visto il guidatore. Una volta Roberto Boninsegna, sceso dall’auto guidata da Riva, decise di andare a sottoscrivere un’assicurazione sulla vita. Un’altra passione di Riva sono sempre state le sigarette. Una volta, infortunato e ricoverato in ospedale, decise di farsi intervistare in cambio di un pacco di sigarette. Un’altra volta, insieme ai compagni del Cagliari Poli, Gori e Albertosi, Riva stava giocando a poker. Intorno una gigantesca nuvola di fumo. All’improvviso qualcuno sta per aprire la porta. Gori si nasconde velocissimo nell’armadio, gli altri restano lì. Ad aprire è l’allenatore Manlio Scopigno, artefice dello scudetto. I calciatori si aspettano una punizione e invece… Scopigno se ne uscì fuori con una frase che lo fece amare dai suoi giocatori: “Dà fastidio se fumo ?”. Il tutto finì con una fragorosa risata.