E’ prevista nei prossimi giorni la riunione del Consiglio della Federazione internazionale di calcio (Fifa), in particolar modo in programma a Miami il 14 e 15 marzo, Amnesty International e una coalizione di Ong, sindacati, gruppi di calciatori e di tifosi hanno chiesto al presidente Gianni Infantino di confermare che ogni paese preso in considerazione per co-ospitare i Mondidi ali del 2022 “dovrà rispettare i nuovi standard sui diritti umani che si è data la Fifa” e potrebbe disputarsi in altri paesi del Golfo come Kuwait, Oman, Arabia Saudita o Emirati Arabi Uniti.
In una lettera aperta al presidente Infantino, le organizzazioni hanno ricordato che “la Fifa deve assicurare che ogni paese intenzionato a ospitare un evento dei Mondiali fornisca credibili garanzie sul rispetto del diritto internazionale dei diritti umani e degli standard in materia di diritto del lavoro e successivamente ponga in essere piani d’azione per prevenire e mitigare possibili violazioni dei diritti umani durante lo svolgimento dell’evento”. ”All’aumento dei paesi ospitanti corrisponderebbero evidenti rischi per i diritti umani, soprattutto per quanto riguarda il possibile massiccio sfruttamento della manodopera migrante per la costruzione degli impianti e di altre infrastrutture per i Mondiali: ciò getterebbe un’ombra sul più grande evento sportivo a livello mondiale’‘, ha dichiarato Stephen Cockburn, vicedirettore del programma Temi globali di Amnesty International. ”Gianni Infantino ha dichiarato che vuole rendere i Mondiali più inclusivi. Ciò significa che la Fifa dovrà esaminare la situazione nei potenziali paesi co-organizzatori del Golfo per assicurare che i Mondiali non contribuiranno o non saranno associati alle diffuse violazioni dei diritti umani in corso nella regione”, ha aggiunto Cockburn. E’ stato chiesto di esaminare ogni paese dal punto di vista del rischio per i diritti umani e anche per quanto riguardano la prevenzione alle violazioni dei diritti dei lavoratori, la discriminazione e le limitazioni alla libertà d’espressione, di associazione e di manifestazione pacifica in relazione ai Mondiali. La lettera aperta al presidente della Fifa è stata sottoscritta da Amnesty International, Human Rights Watch, Football Supporters Europe, Gulf Centre for Human Rights, International Trade Union Congress, Transparency International, UNI Global Union e World Players Association.