Sono ore caldissime in casa Chievo, rottura con l’allenatore di Ventura e panchina affidata a Di Carlo. Adesso l’ex Ct della Nazionale ha deciso di spiegare quanto accaduto nelle ultime ore: “Premetto – afferma l’ex ct della nazionale nella sua dichiarazione all’Ansa – che sono arrivato al Chievo per amicizia, perché il presidente Campedelli è un amico, e perché il momento di difficoltà della squadra coincideva con la mia grande voglia di riprendere ad allenare. Ho poi deciso di interrompere il rapporto, non per i risultati (mi sarei dimesso anche in caso di vittoria col Bologna), ma quando ho avuto la certezza che, benché volessimo raggiungere lo stesso obiettivo, cioè la salvezza del Chievo, io e la società volevamo perseguirla attraverso due strade diverse. A quel punto, né io potevo pretendere che loro sposassero le mie idee, né loro potevano pensare che io condividessi il loro percorso. Ho rinunciato a due anni di contratto con una rescissione consensuale senza chiedere né pretendere alcunché. Mi hanno riconosciuto soltanto il mese di lavoro. Questi sono i fatti. Faccio un in bocca al lupo alla società anche se ora le nostre strade si dividono”.