Immobile svela tutto: la separazione dalla Juventus, gli obiettivi della Lazio e l’esperienze all’estero

CalcioWeb

Ciro Immobile sta vivendo un inizio di stagione straordinario. L’attaccante napoletano sta trascinando la Lazio a suon di goal. Intervistato dal ‘Corriere dello Sport’, il numero 17 biancoceleste ha svelato quali sono gli obiettivi del club capitolino: “Stiamo disputando un campionato di vertice. Adesso non ci possiamo più nascondere, stiamo facendo un campionato importante quindi dobbiamo proseguire, non dobbiamo perdere il passo con quelle avanti. Sicuramente non saremo al livello della Juve e del Napoli, però passo dopo passo, cerchiamo di avvicinarci…“.

Parlando della sua carriera, Immobile ha spiegato il motivo per cui avvenne la separazione dalla Juventus: “Sfondare nella Juventus? Stavo facendo bene l’anno di Pescara e potevo avere l’occasione di ritornare. Poi anche in seguito, quando sono andato al Genoa in serie A, a gennaio c’era l’opportunità perché Conte aveva bisogno di un attaccante, solo che il Genoa non ha accettato e quindi ho perso l’occasione. Poi ho giocato nel Torino, lì sono diventato il capocannoniere, e la cosa si è fatta più difficile: stare nella stessa città ma cambiare maglia sarebbe stato complicato quindi sia io che la Juventus abbiamo preso strade diverse“.

LaPresse/Garbuio
LaPresse/Garbuio

Infine l’attaccante biancoceleste spiega il bel rapporto con Inzaghi e le esperienze poco felici all’estero: Mister Inzaghi è stato capace di farmi ritrovare la fiducia in me stesso, di farmi essere protagonista nella società, nella città più importante d’Italia. Gli sarò sempre grato. Dortmund? Eradifficile vivere, per me. Perché ero da solo, lontano dalla famiglia e non capivo la lingua, ero in difficoltà. Per fortuna in campo c’era l’interprete che stava sempre con me e quando l’allenatore parlava e non capivo spiegava un po’ di situazioni. Però poi fuori dal campo era tutto molto complicato. 

Siviglia mi trovavo bene. Rispetto a Dortmund era una bella città, la gente era caliente, un po’ come al sud da noi. Avevamo trovato una bella casa e stavamo molto bene. Lì purtroppo non ero in prima fila nelle gerarchie dell’allenatore e non ho avuto la possibilità di esprimermi al meglio. Alla fine ho solo chiesto di poter andare via, perché lì non mi sentivo tecnicamente a mio agio. La mia forza è stata quella di poter dire: non piaccio a Emery? Mi metto l’anima in pace,non fa niente, tanto non è che lui allena tutte le squadre. Ci sarà un altro allenatore a cui piaccio. Infatti è arrivato Inzaghi e ha risolto tutto”.

Condividi