Pjanic ‘innamorato’ della Juventus: il bosniaco rimarca la mentalità bianconera e fissa gli obiettivi

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Miralem Pjanic è già ‘pazzo’ della Juventus: il bosniaco ha spiegato come in bianconero ci sia una mentalità vincente e che quindi l’obiettivo è quello di vincere tutto

Direttamente dal ritiro della Bosnia, Miralem Pjanic ha rilasciato un’intervista ai microfoni della ‘Gazzetta dello Sport’ in cui spiega il suo ‘amore’ per la Juventus: “Quando arrivi a Vinovo trovi questa mentalità speciale. Questa rabbia di vincere che si respira alla Juve e si sente in ogni partita”.

Il bosniaco ha suonato la carica: “Chi riuscirà a trovare più continuità, alla fine vincerà lo scudetto. Noi, di certo, abbiamo grande voglia di portare a casa il sesto titolo consecutivo. Sappiamo che non sarà facile, che nessuno ci perdonerà niente. E che, quindi, non sarà facile. Ma puntiamo a vincere”.

Pjanic però è consapevole che non sarà facile: “Il campionato è lungo e sarà anche duro. Perché tutti si aspettano di vedere la Juve non vincere più. Per noi sarà difficile, ne sono certo, ci saranno tante squadre che lotteranno fino alla fine, che non molleranno niente. Roma e Napoli sicuro, ma io tengo dentro anche l’Inter che ha tanti ottimi giocatori”.

E la Champions? “Siamo consapevoli della nostra forza, ma anche che è una competizione durissima. Diciamo che l’obiettivo per ora è passare il turno, poi dopo può succedere di tutto. Dagli ottavi sono tutte squadre di qualità, diventa quasi come giocare a poker. La nostra mentalità e la storia della Juve ci impongono però di andare il più avanti possibile. Ed è proprio quello che cercheremo di fare”.

“La squadra gioca bene, siamo primi sia in campionato sia in Champions League, quindi in linea con i nostri obiettivi – ha evidenziato Pjanic – È quello che volevamo, anche se dal punto di vista del gioco si può sempre migliorare di partita in partita. E, di fatto, è quello che stiamo facendo. Ma la squadra sta bene”.

Pjanic 32 milioni (Foto LaPresse/Davide Anastasi)
Pjanic 32 milioni (Foto LaPresse/Davide Anastasi)

Sul suo ambientato non certo semplice, il bosniaco ha spiegato: “Non è che ho faticato, semplicemente non stavo bene fisicamente e abbiamo preferito non correre rischi inutili. Poi, pian piano, mi sono sentito sempre meglio. Anche se è vero che la preparazione è stata dura. Un lavoro differente rispetto a quello a cui ero abituato a Roma, mi è servito un po’ di tempo per abituarmi. Ma ora mi sono adattato ai carichi di lavoro e sto bene, mi sto gestendo nel modo giusto. E in campo mi sento sempre meglio”.

Infine esprime un giudizio su Buffon e Dzeko, a cominciare dal portiere azzurro autore di una ‘papera’ nel match con la Spagna: “Nel calcio capita anche ai più forti di sbagliare e da quanto mi ricordo io, a lui in carriera non è capitato quasi mai. Mi dispiace, è ovvio, perché poi a tutti noi in campo piacerebbe non sbagliare mai. Ma Gigi è un grandissimo professionista e saprà rispondere molto bene sul campo. Come sempre, del resto”.

Sull’ex compagno Dzeko, invece, dichiara:  “Mi fa molto piacere questo suo avvio. Viene da una stagione in cui, forse, non sono state sfruttate a dovere le sue caratteristiche. Ma è anche vero che quest’anno Edin sembra credere di più in se stesso, ha più fiducia rispetto alla scorsa stagione. Questo Dzeko qui lo conosco da tempo, è un grandissimo attaccante, che sa crearsi le occasioni pure da solo. E vedrete quanti gol segnerà per la Roma quest’anno. Del resto, l’ha fatto sempre, non poteva essersi dimenticato di come si fa goal”.

 

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