“Per me non si gioca molto, bisogna essere attrezzati per giocare molto. Bisogna far giocare chi c’è dietro, i giovani. Quando una squadra non vince non bisogna parlare di titolari o riserve, ci sono squadre che hanno 25 giocatori all’altezza“. È quanto dichiarato da Luciano Spalletti in quel di Coverciano, sede del ritiro della Nazionale che da oggi inizierà a preparare le prossime due gare di Nations League contro Belgio e Israele.
La conferma di Retegui e l’addio di Kean
Retegui è ormai un punto fermo della Nazionale e dell’Atalanta. Spalletti se ne compiace: “sono contento quando vedo i calciatori crescere e fare bene nei loro club. Retegui ci aveva già dimostrato di essere un professionista straordinario e un goleador affidabile. Quando fanno gol i giocatori arrivano con maggiore entusiasmo”.
In merito al rientro a casa di Kean per infortunio, il CT non ha dubbi: “per me la Nazionale è un’emozione permanente, ma anche per i calciatori mi sembra che sia così. Ai calciatori dobbiamo credere. Quando dicono di star male è perché stanno male. Kean aveva male alla schiena, lo abbiamo fatto venire per valutarlo“.
Arbitraggio e rigorini
In merito alle recenti polemiche sull’arbitraggio, Spalletti chiarisce: “Rigorini? Ho visto la partita fra Fiorentina e Milan vicino a Gianluca Rocchi, lui è stato impegnato tutto il tempo nel suo lavoro, che fa bene. A me riesce difficile entrare nel lavoro degli altri. Ma per me vedere dare continuità al gioco è la cosa migliore, accettare qualche contrasto. Sarei curioso di fare l’arbitro perché io lascerei giocare molto“.
La questione stadi
Infine, la questione stadi. Il parere del CT è netto: “bisogna assolutamente fare stadi adeguati, è una questione sociale. Dobbiamo fare in fretta a metterci al passo con i tempi. Le persone vogliono andare a vedere il calcio. le partite in certi stadi invece mettono tristezza. Bisogna mettersi al passo con i tempi“.