Il mondo dello sport italiano ha perso una delle sue figure più emblematiche. È morta Lea Pericoli, leggendaria tennista italiana e icona del tennis femminile, scomparsa all’età di 89 anni. Il suo nome rimarrà per sempre legato a una carriera luminosa e a un contributo significativo allo sport, sia dentro che fuori dal campo. L’annuncio è stato dato dalla FITP in un tweet.
La biografia di Lea Pericoli
Lea Pericoli nasce a Milano il 22 marzo 1935, in un’epoca in cui il tennis femminile stava ancora cercando di emergere sulla scena internazionale. Fin da giovane, Lea dimostra una predisposizione innata per lo sport, che si traduce in una passione per il tennis. La sua carriera inizia negli anni ’50, in un’epoca in cui il tennis in Italia stava crescendo, ma non era ancora esploso a livello mondiale.
La Pericoli si fa notare fin da subito per il suo stile di gioco elegante e la sua determinazione in campo. Grazie alla sua personalità magnetica e a uno stile inconfondibile, diventa rapidamente una delle tenniste più riconoscibili del suo tempo, dentro e fuori dal campo.
Una carriera fatta di sfide e successi
La carriera agonistica di Lea Pericoli è stata segnata da grandi successi e sfide straordinarie. Il suo nome è strettamente legato al Torneo di Wimbledon, dove partecipò ben 16 volte, dal 1955 al 1975. Sebbene non abbia mai conquistato il titolo nel tempio del tennis britannico, Lea ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del torneo, raggiungendo in diverse occasioni gli ottavi di finale.
Il suo stile di gioco era caratterizzato da grande grinta e intelligenza tattica. Nonostante la concorrenza agguerrita di atlete internazionali come Billie Jean King e Margaret Court, Pericoli ha sempre saputo distinguersi per il suo gioco pulito e la sua capacità di affrontare sfide apparentemente insormontabili con un approccio determinato e positivo.
Dominante nelle competizioni nazionali italiane, con 27 titoli conquistati. Spiccano i titoli di doppio femminile agli Internazionali d’Italia nel 1961 e nel 1968, in coppia rispettivamente con Silvana Lazzarino e con Françoise Dürr. Nel 1968 raggiunse anche i quarti di finale nel singolare agli Open di Francia, uno dei risultati di maggior prestigio della sua carriera internazionale.
Oltre il campo: Lea pericoli, icona di stile
Oltre alle sue abilità tennistiche, Lea Pericoli ha saputo distinguersi anche per il suo stile impeccabile. Celebre per i suoi completini audaci, molti dei quali disegnati dallo stilista Ted Tinling, Lea fece scalpore quando si presentò a Wimbledon con un abito bianco ornato di piume. “A Wimbledon venivano tutti a vedere le mie mutande di pizzo. Minacciarono di squalificarmi“, dichiarò.
Questo suo approccio all’abbigliamento sportivo la rese una delle prime vere icone di stile nel tennis, molto prima che la moda diventasse un elemento centrale nello sport.
Il suo spirito innovativo e la capacità di rompere i tabù l’hanno resa una figura ammirata anche da chi non seguiva il tennis. Lea Pericoli incarnava un’idea di sportiva moderna, che sapeva essere allo stesso tempo competitiva e attenta all’immagine, capace di conquistare sia i cuori degli appassionati che le pagine delle riviste di moda.
Il contributo mediatico e il ruolo di ambasciatrice del tennis
Dopo il ritiro dalle competizioni, Lea Pericoli non ha mai abbandonato il mondo del tennis. Grazie alla sua competenza e alla sua personalità è diventata una figura di spicco nel panorama mediatico sportivo italiano, lavorando come esperta e commentatrice televisiva per molti anni. La sua voce e i suoi commenti lucidi hanno accompagnato intere generazioni di appassionati durante le telecronache dei principali tornei, trasmettendo sempre una passione contagiosa per il tennis.
Lea Pericoli è stata anche una vera ambasciatrice del tennis italiano nel mondo. Il suo impegno per la promozione del tennis femminile è stato costante e infaticabile, e non ha mai smesso di sostenere la crescita del movimento tennistico italiano. Nel 2007, in riconoscimento del suo contributo allo sport, è stata inserita nella Hall of Fame del tennis italiano.
Un esempio di resilienza: Lea Pericoli e la lotta contro il cancro
Un aspetto che ha sempre contraddistinto Lea Pericoli è stata la sua incredibile resilienza. Negli anni ’70, dopo una diagnosi di cancro, Lea affrontò la malattia con la stessa determinazione che l’aveva caratterizzata sui campi da tennis. La sua battaglia contro il cancro non solo fu un esempio di grande forza interiore, ma servì anche a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema all’epoca ancora poco discusso. Lea ne uscì vincitrice, dimostrando ancora una volta la sua straordinaria tempra.
L’eredità di Lea Pericoli: le ragazze del tennis azzurro
La scomparsa di Lea Pericoli segna la fine di un’era, ma il suo lascito rimarrà per sempre. Non solo per i successi sportivi, ma anche per la sua personalità magnetica, il suo impegno verso il tennis femminile e il suo ruolo di ispirazione per le generazioni future.
Lea ha aperto la strada a molte tenniste italiane che hanno raggiunto il successo negli anni successivi, come Francesca Schiavone, Roberta Vinci, Flavia Pennetta, Sara Errani che a loro volta hanno fatto da esempio per le giovani Camila Giorgi, Jasmine Paolini e tutte le altre ragazze italiane che hanno mantenuto il tennis femminile tricolore a livelli altissimi negli anni. La sua eredità non è solo fatta di vittorie o titoli, ma anche del coraggio di essere se stessa, di rompere gli schemi e di affrontare la vita con passione dentro e fuori dal tennis court.