Sparatoria a Milano, pistole e coltellate: morto un uomo, coinvolto capo ultras Inter

Sparatoria a Milano, colpi di pistola e coltellate: morto un uomo, sarebbe coinvolto anche un capo ultras dell'Inter

CalcioWeb

Una lite scaturita in un colpo di pistola e in alcune coltellate. Sarebbe questa la dinamica di quanto avvenuto nella sparatoria di quest’oggi a Milano. Secondo la ricostruzione di “Milano Today”, il 36enne Antonio Bellocco è stato ucciso a coltellate dal capo ultrà dell’Inter Andrea Beretta (49 anni) in via Nino Besozzi a Cernusco sul Naviglio.

Secondo le ricostruzioni, in fase di accertamento, prima dell’accoltellamento mortale, sembra che Bellocco abbia sparato a una gamba di Beretta. Del caso se ne sta occupando la compagnia di Pioltello. Bellocco, negli ultimi tempi, pare si fosse avvicinato alla curva dell’Inter, ma dai dettagli trapelati il movente non sarebbe da collegarsi a questioni strettamente calcistiche.

Sparatoria a Milano: la ricostruzione

La vicenda sarebbe accaduta poco prima delle 11 davanti alla palestra Testudo, frequentata storicamente dal tifo organizzato legato all’Inter. Dopo la sparatoria, i sanitari del 118 sono intervenuti con 2 ambulanze e un’automedica, ma per Bellocco non c’è stato nulla da fare. Beretta è stato accompagnato in codice giallo al pronto soccorso del San Raffaele a causa di una ferita d’arma da fuoco alla gamba.

Il precedente di Beretta

Nel novembre del 2022, Andrea Beretta era stato colpito dalla misura di sorveglianza speciale in seguito al pestaggio di un bagarino fuori dallo stadio di San Siro, violenza avvenuta prima della partita di Champions League del 16 febbraio 2022 fra Inter e Liverpool. Episodio di violenza che, stando a quanto si legge negli atti del tribunale, sarebbe stato aggravato “dall’odio razziale/regionale“. Il bagarino, di origini napoletane, sarebbe stato picchiato, mentre stava vendendo fotografie dei calciatori, all’urlo “noi siamo della curva, qua i napoletani non li vogliamo“.

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