Verso Salernitana-Pisa: per Pippo Inzaghi non è una partita come un’altra

Le partite non sono tutte uguali e non per ragioni di classifica: dentro ogni città, ogni club, ciascuno ci lascia una storia. un pò di se

CalcioWeb

Salernitana-Pisa, in programma domenica alle 15 (a proposito, sarà il primo turno con il calcio d’inizio delle gare pomeridiane, di sabato e domenica spostato dalle 14 alle 15, saggia scelta) non è solo la sfida tra l’ambiziosa neoretrocessa dalla A e una delle capolista, no.

Salernitana-Pisa rappresenterà il ritorno a Salerno di mister Pippo Inzaghi. Pippo a Salerno stava bene; stava bene lui, stava bene la sua famiglia, stava bene lo staff. Anche il rapporto che si era creato con la città era perfetto (come capita spesso a Superpippo), grande stima, grande afflato, nonostante l’annata disastrosa sul campo.

Pippo ci è rimasto male, non solo perchè, nonostante sia stato di gran lunga l’allenatore con la più alta media punti dei quattro che si sono avvicendati e abbia portato a casa vittorie contro la Lazio e a Verona, al netto di discutibilissimi finali di partita contro Napoli e Juventus, non gli è stato concesso di portare in fondo il tentativo di compiere quella disperata impresa per la quale era stato chiamato, ma – soprattutto – perchè, dopo, lui si era offerto di ricostruire in serie B per riportare la Salernitana in A.

La proprietà della Salernitana è stata – come sempre – ondivaga, ballerina, indecisa e alla fine, a stagione definitivamente compromessa a causa anche di un mercato di gennaio dove le scelte di Sabatini hanno messo Inzaghi all’angolo, Iervolino ha finalmente convocato Inzaghi.

L’ex bomber e la piazza di Salerno si aspettavano una proposta di rinnovo per un paio di anni per programmare con grande anticipo un campionato come si deve, ma Pippo, ancora una volta, non è stato trattato come merita e gli è stato proposto di rientrare sulla panchina granata fino alla fine del campionato, per quel calvario che restava e poi…”poi si vedrà”.

Le dimissioni di Inzaghi

Pippo che sarà anche testardo ma è un caro ragazzo, un professionista come pochi e, soprattutto una persona per bene, non ha gradito affatto e si è dimesso con effetto immediato, rendendo da quel momento in poi nullo sul piano economico l’esonero subito qualche mese prima. Inzaghi ha bisogno attorno a se di entusiasmo, una piazza appassionata e, soprattutto, di un club che funzioni, dove ognuno ricopra serenamente e seriamente il proprio ruolo, senza essere o atteggiarsi a scienziati o a portatori della verità.

Pippo vuole solo poter fare football con impegno e tranquillità e, soprattutto, in un club dove magari non si dice tutto quello che si fa ma sempre si fa quel che si dice si sarebbe fatto. Tutto questo Pippo lo sta trovando a Pisa e ciò lo porta anche a sopportare un paio di gravi infortuni che hanno azzoppato non solo due suoi calciatori ma anche la cifra tecnico-agonistica dell’intera rosa, per un campionato al quale – rosa alla mano – chiedere al Pisa qualcosa di storico sarebbe disonesto.

E non è un caso, comunque, che il campionato dei neroazzurri toscani sia cominciato col piede giusto. A Salerno dal campo arriverà un altro banco di prova serio dopo il Palermo e chi conosce Pippo sa bene che lui darebbe qualcosa di importante per farsi rimpiangere in Campania più di quanto non lo sia già…

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