Premier League, l’incubo del Fair Play finanziario sui club: il Manchester City rischia una penalizzazione record

Il Manchester City rischia grosso con riferimento alle situazioni del Fair play finanziario

CalcioWeb

I club di Premier League continuano a fare i conti con i problemi del Fair Play finanziario. Un chiaro indizio è arrivato dagli ultimi affari di calciomercato dell’Aston Villa con la Juventus. I due club hanno definito l’intesa per il passaggio di Douglas Luiz in bianconero e la coppia Iling-Barrenechea in Inghilterra.

A distanza di poche settimane il primo è stato ceduto in prestito al Bologna e il secondo al Valencia con la stessa formula. L’Aston Villa ha incassato una cifra cash molto importante per questioni di bilancio. La cessione del brasiliano è stata ‘forzata’ dai problemi del Fair play finanziario.

Un altro esempio è quello di Victor Osimhen. Il Chelsea ha tentato l’assalto al nigeriano anche nelle ultime ore di calciomercato ma la trattativa non è andata in porto per questioni di Fair Play finanziario sull’ingaggio dell’attaccante di proprietà del Napoli. Il tetto è di 6 milioni netti di stipendio. Il Leicester si è salvato e ha evitato la penalizzazione grazie a un cavillo giuridico.

I rischi del Manchester City

La situazione più delicata è sicuramente quella del Manchester City. La commissione indipendente della Premier League si esprimerà a breve sul procedimento. Le accuse nei confronti dei club inglese sono quelle di aver violato le norme in 115 occasioni.

Secondo le notizie provenienti dall’Inghilterra il futuro del club è addirittura in pericolo: “rischia 70/80 punti di penalizzazione o addirittura la retrocessione”. 

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