Morte Denis Bergamini, il pm: “soffocato prima di essere investito”

Novità sulla morte di Denis Bergamini: l'ex calciatore, secondo la requisitoria dei pm, è stato soffocato prima di essere investito

CalcioWeb

Denis Bergamini è stato soffocato con una sciarpa o con un sacchetto, prima che il camion di Raffaele Pisano (il conducente del mezzo sotto il quale fu trovato il corpo senza vita di Denis, ndr) lo avesse investito. Le versioni di Internò (l’ex fidanzata del calciatore, ndr) e Pisano sono quindi false“. Presso il Tribunale di Cosenza è iniziata la requisitoria dei pubblici ministeri della Procura di Castrovillari nell’ambito del processo sulla morte di Denis Bergamini.

E c’è un’altra svolta, perché a 35 anni di distanza dalla morte del calciatore ex Cosenza – era il 18 novembre 1989 – è stato confermato che Bergamini non sia morto a causa dell’investimento del camion guidato da Raffaele Pisano, a Roseto Capo Spulico, ma per “asfissia meccanica violenta“. Lo riporta l’Adnkronos.

Oggi ci occuperemo della ricostruzione del fatto, di come Bergamini è stato ucciso e quali sono gli elementi che hanno portato alla morte” ha detto Alessandro D’Alessio, procuratore della Repubblica di Castrovillari, iniziando la requisitoria. “Domani ci occuperemo dell’imputata“. Vale a dire Isabella Internò, ex fidanzata di Bergamini.

A prendere poi la parola è stato Luca Primicerio, il pm, che ha – in parte – ricostruito i fatti: “I periti medico-legali che hanno effettuato nel 2017 gli esami sul corpo di Bergamini ci dicono che il calciatore è stato vittima di una asfissia meccanica violenta, prima che il camion di Raffaele Pisano lo avesse investito. Quindi le versioni di Internò e Pisano sono false. Bergamini era già morto prima che il camion arrivasse. Tutti gli esami dei periti parlano di compatibilità del corpo di Bergamini con asfissia di compressione con un mezzo soft, probabilmente una sciarpa o un sacchetto che può non lasciare segni sul collo“. Domani 20 settembre proseguirà la requisitoria, attese le richieste di condanna della Procura.

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