Milan, sono giorni di riflessioni: dentro la crisi rossonera tra scelte incomprensibili e decisioni forti in arrivo

La situazione in casa Milan dopo le prime giornate di campionato: i motivi del disastro rossonero

CalcioWeb

La stagione del Milan non è iniziata sotto i migliori auspici e la situazione rischia di peggiorare ulteriormente nelle prossime settimane. Sul banco degli imputati è finita ovviamente la dirigenza, poi a ruota l’allenatore e una parte della squadra.

Tutto è cominciato dalla scelta che ha sollevato più di un dubbio: l’arrivo di Paulo Fonseca sulla panchina rossonera. Un nome rispettabile, certo, ma non all’altezza di altri allenatori di calibro di Roberto De Zerbi, Antonio Conte o Maurizio Sarri, inizialmente senza panchina e pronti a fare ‘carte false’ per il club rossonero.

Fonseca, allenatore portoghese con un passato tra Shakhtar Donetsk,  Roma e Lille, non ha mai avuto un curriculum invidiabile e non è sicuramente paragonabile agli altri candidati menzionati. Le prime settimane sotto la sua guida non giustificano la scelta estiva: dopo tre partite, i rossoneri si trovano nelle zone basse della classifica con soli due punti all’attivo. Ma ciò che preoccupa maggiormente non è tanto la posizione in classifica quanto l’imbarazzante fragilità difensiva mostrata in queste prime uscite.

Una difesa sotto accusa

La fase difensiva è sembrata fin da subito uno dei principali punti deboli del Milan di Fonseca. Nelle prime tre gare di campionato, i rossoneri hanno subito gol da categorie inferiori. La difesa altissima è facilmente ‘penetrabile’ dagli avversari e solo l’ultimo arrivato Pavlovic si è dimostrato un difensore all’altezza. Fonseca non è riuscito a trovare un equilibrio tra attacco e difesa e anche il centrocampo ha fatto fatica.

Non sorprende, quindi, che Fonseca sia già sulla graticola. La dirigenza del Milan, sebbene all’inizio abbia appoggiato l’allenatore, sembra ora essere in allerta. Le voci di un possibile esonero non sono solo speculazioni: il tecnico portoghese è chiamato a invertire la rotta immediatamente se vuole mantenere la panchina.

Il mercato sotto accusa

Oltre alla questione dell’allenatore, il mirino della critica si è posato anche sulle scelte di mercato. La campagna estiva del Milan ha visto l’arrivo di alcuni buoni giocatori, ma nessun vero “colpo” in grado di cambiare gli equilibri del campionato. Sono stati fatti investimenti ma manca quel talento che possa fare la differenza in campo. L’unico vero ‘nome’ è stato quello di Morata.

In più sono emersi problemi con alcuni dei calciatori più rappresentativi della squadra. Sia Theo Hernandez che Rafael Leao, due stelle del Milan, sono stati al centro di controversie. Non sono mancati i malumori prima per le prestazioni sottotono e poi per i comportamenti in occasione del cooling break contro la Lazio.

I grattacapi sono, dunque, tanti. Un’altra stagione di transizione senza un progetto tecnico solido e senza la giusta guida potrebbe allontanare ancora di più il Milan dai vertici del calcio italiano ed europeo, rendendo sempre più lontano quel ritorno ai fasti di un tempo che tutti i tifosi sognano.

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