Può uno 0-0 contro il Manchester City, in trasferta, essere un risultato che porta con sè dei rimpianti? Probabilmente no, per quasi tutte le squadre del mondo, big comprese. La forza dei ragazzi di Guardiola è indiscussa, il conto dei milioni dell’11 titolare non entra nella calcolatrice, giocare all’Etihad è dura per tutti. Eppure l’Inter torna a Milano, dopo 90 minuti di grande intensità, con qualche rimpianto sul risultato. Il punto è prezioso, vista la nuova formula, ma lo è soprattutto per il Manchester City che ha avuto le sue occasioni, ma ha anche rischiato di perdere.
Manchester City-Inter: il racconto della partita
Il pattern della partita è ben chiaro fin dal primo tempo, l’Inter non si fa intimidire dal Manchester City e prova a far male ogni qualvolta ne ha l’occasione. Gli inglesi fanno girare palla e sono pericolosi con Haaland, di testa prima e con il mancino poi, e con Savinho che spara alto da buona posizione. Pericoli da mettere in conto, ma l’Inter fa altrettanto male in ripartenza con la velocità di Thuram al quale manca un po’ di lucidità nel rifinire l’azione o concludere. Gvardiol salva su conclusione di Darmian, Ederson dice di no a Carlos Augusto.
Nella ripresa il copione non cambia. L’Inter è ben messa in campo, difficile da attaccare, chiude Haaland e rende complicato il fraseggio dei vari Foden, Bernardo Silva e Grealish. Ma in contropiede spreca tutto con Darmian che cerca un improbabile assist di tacco al posto di una conclusione da posizione invitante. Male anche Mkhitaryan che spara alto dal centro dell’area seppur disturbato da un difensore.
Nel finale le squadre si allungano, subentra Doku e dà un po’ di fosforo al Manchester City che però trova la pronta risposta di Sommer (su colpo di testa di Gundogan pericoloso) e della difesa dell’Inter. Finisce 0-0, l’Inter torna dall’Etihad con un punto prezioso e qualche rimpianto che la dice lunga sulla qualità dei nerazzurri.