Esonero De Rossi, la regia di Souloukou: la profezia di Totti, la grana Dybala e quell’allenatore mai arrivato

Nuovo retroscena sull'esonero di Daniele De Rossi: Lina Souloukou, CEO della Roma, avrebbe giocato un ruolo di primo piano

CalcioWeb

A pochi mesi dal rinnovo, con l’estate post Euro 2024 e un mercato chiuso in fretta e furia dopo il gong, la Roma ha optato per l’esonero Daniele De Rossi dopo appena 4 partite. Un timing che ha sorpreso tutti, calciatori compresi. Pesano i 3 punti in 4 giornate, ma la situazione non era poi così tragica. E se i motivi non fossero prettamente sportivi?

Lo scontro con Lina Souloukou

Secondo quanto riportato da “Il Messaggero”, i rapporti freddi fra De Rossi e Lina Souloukou sarebbero alla base della decisione sull’esonero del tecnico. Già nel precampionato estivo la CEO della Roma avrebbe voluto Modesto come direttore sportivo e Raffaele Palladino in panchina. I Friedkin decisero, invece, di continuare con DDR. Come ds venne scelto Ghisolfi, bocciate le proposte derossiane di Massara e Burdisso.

Successivamente si è aggiunta la grana Dybala: secondo “La Repubblica”, la proprietà avrebbe voluto imporre, per bocca della CEO greca, l’utilizzo dell’argentino con il contagocce in modo da non far scattare la clausola di rinnovo automatico con aumento di stipendio. De Rossi si sarebbe opposto.

L’ultima goccia? Le parole di Totti che, intervistato a Sky, aveva descritto De Rossi come un “parafulmine” dei problemi della società profetizzando una fine in stile Mourinho. Parole che, secondo “La Repubblica”, la CEO Souloukou si sarebbe convinta che fossero state ispirate dallo stesso De Rossi. La rottura, a quel punto, sarebbe stata inevitabile e indipendente dai risultati.

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