Dal fallimento allo Scudetto, una risalita durata 20 anni, fatta di piccoli e grandi traguardi, attese ribollenti e lacrime di gioia. Una storia da film. Ma, in questo caso, non è un modo di dire. Sono i primi 20 anni di presidenza di Aurelio De Laurentiis, produttore cinematografico che ha risollevato il Napoli dall’oblio riportandolo dove merita. ‘Tratto da una storia vera‘, non è un disclaimer.
Dalla C1 allo Scudetto
Riavvolgiamo il nastro. È il 2004, De Laurentiis rileva il Napoli appena fallito e riparte dalla C1. Si riparte con un lungo percorso di risanamento economico e sportivo basato su strategia che punta alla sostenibilità finanziaria e alla valorizzazione del brand Napoli. Nel 2005 la Serie B, nel 2006 l’ottenimento della denominazione “Società Sportiva Calcio Napoli” e la promozione in Serie A a fine stagione.
Qualche anno per adattarsi alla categoria, poi il Napoli flirta con le zone alte, torna in Europa e alza i primi trofei. Nel 2008-2009 torna in Coppa UEFA, nel 2011 vince la Coppa Italia (4° titolo) e arriva agli ottavi di Champions League, nel 2013 il bis in Coppa Italia (5° titolo) e l’anno successivo la Supercoppa Italiana (2° titolo). Nel 2019-2020 arriva la 6° Coppa Italia che certifica come i partenopei siano una solida realtà di vertice del calcio italiano.
Certo… lo Scudetto sembra affare di quelle lì al Nord. Sembra. Nella stagione 2022-2023, sotto la guida Spalletti, una cavalcata strepitosa porta al 3° titolo Nazionale abbinato ai quarti di finale di Champions League, altro risultato storico. Una festa infinita, che si protrae per settimane e che resterà per sempre impressa nella memoria di tutti.
I calciatori passano, il Napoli resta
Uno degli aspetti più importanti della gestione De Laurentiis riguarda la capacità di ‘resilienza’ del Napoli. Tattoo a parte, la resilienza è la capacità di far fronte alle difficoltà, in questo caso anche calcistiche. Quante volte abbiamo visto club vivere un periodo d’oro legato a un allenatore particolarmente ‘illuminato’ o alla presenza di calciatori in grado di fare la differenza e, una volta andati via, si è passati a un periodo di forte ridimensionamento?
Nel Napoli di De Laurentiis sono passati calciatori del calibro di Lavezzi, Hamsik, Cavani, Higuain, Fabian Ruiz, Mertens, Insigne, Koulibaly, Osimhen: il club li ha saputi valorizzare, li ha fatti diventare dei campioni di livello internazionale, poi li ha venduti al momento giusto, mantenendo i conti in ordine ma senza mai doverli sacrificare forzatamente (molti di essi hanno deciso di andar via) e, soprattutto, li ha sempre sostituiti a dovere mantenendo la squadra competitiva.
Lo stesso vale per gli allenatori. Negli ultimi anni a Napoli hanno allenato veri e propri maestri di calcio come Rafa Benitez e Carlo Ancelotti, allenatori capaci di vincere la Champions League nelle loro grandi carriere, ma anche Maurizio Sarri, l’attuale CT della Nazionale Luciano Spalletti e il nuovo arrivato, pluriscudettato, Antonio Conte. Profili che, in passato, il Napoli non sarebbe mai riuscito a raggiungere ma che il Napoli di De Laurentiis è riuscito non solo a mettere sotto contratto ma, in alcuni casi, ha anche contribuito a lanciarne o ri-lanciarne la carriera.
Il Napoli di De Laurentiis è migliore di quello di Maradona?
La domanda da 1 milione di dollari che divide il cuore dei tifosi: il Napoli di De Laurentiis è migliore di quello di Maradona? Tirare in ballo Diego è sempre un’operazione delicata. Maradona è stato motivo di gioia sportiva (2 Scudetti) e rivalsa sociale a Napoli, il condottiero delle battaglie dentro e fuori dal campo, un riferimento e un mito. Un ruolo che mai nessuno riuscirà più a ricoprire con altrettanta efficacia.
Un periodo dopo il quale il Napoli ha vissuto stagioni di declino, contestuali all’addio del ‘Pibe de Oro’, fino alla discesa in Serie B e al già citato fallimento. De Laurentiis di Scudetto ne avrà vinto uno solo (dici niente…) ma lo ha fatto al termine di un percorso di risalita continua e, soprattutto, stabilità finanziaria e di risultati che il Napoli, nella sua storia non aveva mai visto per un periodo così lungo.
In Serie A gli azzurri, dal 2007 a oggi, sono giunti solo 1 volta nella metà di destra della classifica (12° posto, 2008-2009). Per 4 volte il Napoli è arrivato 2° e per altrettante 3°. In Champions League il Napoli ha raggiunto per 4 volte gli ottavi di finale e si è spinto, nella stagione 2022-2024, fino allo storico traguardo dei quarti di finale mai raggiunti prima.
Uno status, italiano ed europeo, che rende oggi il Napoli una big del panorama calcistico italiano. E il merito è di Aurelio De Laurentiis e della sua visione societaria, della sua testardaggine, della sua passione. Anche Diego, oggi, ne sarà felice.