Violazione del codice mondiale antidoping: le agenzie mondiali e americane si scontrano

L'Agenzia mondiale antidoping interviene sulla storia di Reuters che denuncia il piano USADA in violazione del Codice mondiale antidoping

CalcioWeb

L’ agenzia mondiale antidoping (WADA) e quella statunitense sono in disaccordo sui metodi sotto copertura utilizzati dal corpo americano per cercare di ‘catturare’ i truffatori di droga.

La WADA ha così risposto a un articolo di Reuters che esponeva un sistema in base al quale l’Agenzia antidoping statunitense (USADA) consentiva agli atleti dopati di gareggiare per anni, in almeno un caso senza mai pubblicare o sanzionare le loro violazioni delle regole antidoping, in diretta violazione del Codice mondiale antidoping e delle regole stesse dell’USADA.

Questo schema dell’USADA ha minacciato l’integrità della competizione sportiva, che il Codice cerca di proteggere. Gestendolo, l’USADA ha chiaramente violato le regole. Contrariamente a quanto affermato dall’USADA, la WADA non ha approvato questa pratica di permettere ai truffatori di droga di competere per anni con la promessa che avrebbero cercato di ottenere prove incriminanti contro altri.

La WADA è ora a conoscenza di almeno tre casi in cui agli atleti che avevano commesso gravi violazioni delle norme antidoping è stato permesso di continuare a competere per anni mentre agivano come agenti sotto copertura per l’USADA, senza che questa informasse la WADA e senza che esistesse alcuna disposizione che consentisse tale pratica secondo il Codice o le regole proprie dell’USADA.

La WADA si chiede quindi se il Consiglio di amministrazione dell’USADA, o il Congresso degli Stati Uniti, che la finanzia, fosse a conoscenza di questa pratica non conforme che non solo ha minato l’integrità della competizione sportiva ma ha anche messo a rischio la sicurezza degli atleti che hanno collaborato.

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