Atalanta, su la testa! Ha tremato anche il Real dei record… e non chiamatela più favola

Il Real Madrid vince la Supercoppa Europea contro un'Atalanta perfetta per 1 ora di gioco: adesso basta chiamarla 'favola'

CalcioWeb

Il Real Madrid è Super Campione d’Europa. Dopo la vittoria della Champions League i ‘Blancos’ si prendono anche la Supercoppa Europea, sesto trofeo della gloriosa storia madrilena, mai nessuna squadra era riuscita a fare altrettanto. Un trionfo che arriva al termine di una partita molto più complicata di quello che ‘la carta’ e la vigilia potessero raccontare.

Ancelotti, fine conoscitore del pallone, del resto, aveva messo in guardia tutti sulla qualità dell’Atalanta, squadra che dopo aver vinto l’Europa League ha messo la sua bandiera, bella grande, sulla mappa del calcio internazionale e che, anche questa sera, ha dimostrato di poter giocare, a viso aperto, contro la squadra che ha appena completato il Triplete versione europea.

Atalanta perfetta per 1 ora di gioco, impenetrabile in difesa, con Hien che sembra la copia di Rudiger in maglia nerazzurra, il centrocampo che fa bene filtro nonostante un giallo esagerato, nei minuti iniziali, a Ederson. L’attacco, senza una figura di riferimento al centro, è sì imprevedibile, ma forse pecca anche in quantità.

Prendere o lasciare, l’Atalanta è arrivata questa sera senza Scalvini, Koopmeiners e Scamacca, tre totem dei rispettivi reparti. Gasperini non ha scelto alibi, “fare la formazione sarà facile“, aveva ironizzato alla vigilia, per poi giocarsela secondo il suo credo. Finchè l’Atalanta ha retto fisicamente (ricordiamo che siamo ancora ad agosto, discorso che vale per entrambe, ma soprattutto per il gioco dei bergamaschi), il Real Madrid ha fatto fatica.

Nel primo tempo una traversa per parte, De Roon su cross deviato e Rodrygo da posizione invitante. Atalanta vicina al gol con Pasalic che trova un riflesso felino di Courtois a negargli il gol di testa. Tanti palloni recuperati, mai l’occasione giusta per colpire. Del resto, la forza del Real Madrid è anche quella di saper soffrire e poi colpire in maniera velenosa. E questa serata non ha fatto eccezione.

Vinicius sfonda sulla sinistra e Valverde appoggia in rete. Il gol che fa sgretolare lentamente le certezze dei nerazzurri. Poco dopo Mbappè conclude a botta sicura dal centro dell’area, strappa la sufficienza nella sua partita intermittente e mette la firma sulla vittoria che gli consegna il primo trofeo europeo in carriera.

Non chiamatela favola

Non era una favola, lo abbiamo già scritto, perchè le favole hanno sempre il lieto fine e questa sera l’Atalanta, dopo tante notti europee da sogno, ne ha vissuta una amara. Ma proprio grazie a questo contatto con la realtà forse più di qualcuno questa sera ha aperto gli occhi sull’Atalanta.

L’Atalanta è una realtà solida, efficiente, preziosa del calcio italiano. Una realtà che ha riportato il pallone tricolore, 14 anni dopo, a giocare una finale di Supercoppa al cospetto della squadra più forte della storia. Senza sfigurare. Nessuna goleada, nessun dominio, per lunghi tratti, addirittura, anche un po’ di paura. Poi il Real Madrid è il Real Madrid. Ma l’Atalanta è l’Atalanta. Non è più una favola, è una grande realtà del calcio europeo e merita notti come queste. La sconfitta fa parte dello sport.

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