Il nuoto in acque libere alle Olimpiadi di Parigi 2024 rischia di diventare un vero e proprio caso. Il motivo? La scelta di disputare le gare nel fiume più importante di Parigi, la Senna. Nuotare nelle acque della Senna è vietato da oltre un secolo a causa della scarsa qualità dell’acqua ma, in vista delle Olimpiadi, gli organizzatori hanno condotto una serie di operazioni (1.4 miliardi investiti) affinchè Gregorio Paltrinieri e colleghi potessero gareggiare in sicurezza nella Senna.
In giornata era previsto un allenamento di triathlon, la cui parte in acqua si sarebbe dovuta svolgere nella Senna, frazione poi annullata dopo un incontro di verifica sulla qualità dell’acqua. I test giornalieri sulla qualità dell’acqua all’inizio di giugno hanno indicato livelli non sicuri di batteri E. coli, seguiti da recenti miglioramenti.
La rabbia di Paltrinieri
Paltrinieri ha espresso il suo malcontento a “Lapresse” dichiarando: “sì, siamo preoccupati. Ma solo perché c’è una location che non abbiamo mai provato. Non puoi organizzare una gara così importante in una location che non hai mai testato. Probabilmente c’è freddo, probabilmente c’è corrente perché è un fiume. Molto probabilmente è sporco perché non ci sono le condizioni per nuotare ma sono quasi sicuro che la faranno lì perché ci hanno investito troppo. Quindi mi sembra un po’ una presa in giro.
La fanno perché ci hanno speso soldi, ma non ci danno la possibilità di provarla e neanche ci danno certezza che sia sicuro. Mi dispiace, vediamo come va nei prossimi giorni, speriamo nel fatto della possibilità di poter posticipare la nostra gara, abbiamo uno slot di tre giorni“.