Spirito olimpico. Gioia per il 4° posto, la calma contro le ingiustizie: quando gli atleti italiani danno l’esempio

La gioia di Pilato per il 4° posto, la calma contro le ingiustizie di Giuffrida e Macchi: gli atleti italiani danno l'esempio alle Olimpiadi

CalcioWeb

L’Italia, possiamo dirlo senza correre il rischio di essere di parte, ha un conto aperto con la sfortuna alle Olimpiadi di Parigi 2024. Un conto pagato in medaglie mancanti. Iniziano a diventare tante, troppe, le ‘ingiustizie’ che hanno visto protagonisti gli atleti italiani in situazioni limite: un centesimo sul cronometro, una stoccata finale da 50 e 50 andata sempre dalla parte sbagliata, una decisione arbitrale incomprensibile.

Eppure, gli atleti italiani hanno dato l’esempio mantenendo la calma anche in situazioni in cui, con tutto il carico della pressione che un’Olimpiade porta con sè, perdere le staffe sarebbe stato normale, umano. Ma la differenza sta proprio qui: gli atleti olimpici sono persone comuni, sono il meglio che il professionismo sportivo possa offrire.

E quindi non c’è da stupirsi se Benedetta Pilato, fuori alle batterie a Tokyo 2021, in finale con il 6° tempo in corsia laterale, abbia definito “il giorno più bello della sua vita” quello in cui ha perso per 1 centesimo la medaglia di bronzo nei 100 rana (per 6 centesimi sarebbe stata argento!).

Il judo insegna, prima di tutto, l’autocontrollo. Ne è servito tantissimo a Odette Giuffrida per dire, nel post gara, di voler “prendere un caffè con l’arbitro” in futuro e chiederle perchè le abbia negato prima la finale per l’oro e poi la medaglia di bronzo con due penalità a dir poco clamorose.

Decisioni arbitrali clamorose anche nel Fioretto. Arianna Errigo in lacrime dopo la sconfitta nel fioretto all’ultima stoccata (data all’avversaria che non ha esultato) “ma sono Arianna Errigo con o senza medaglia“. Timida richiesta di spiegazioni per Filippo Macchi, dopo 3 decisioni al Var (2 neutrali e una per l’avversario, quella decisiva), che nel post gara ha fatto mea culpa ammettendo che avrebbe dovuto chiudere la gara quando era in vantaggio 14-12 ma di essere felice per l’argento olimpico.

Lo spirito olimpico è anche questo e gli atleti azzurri, pur senza salire sul gradino più alto del podio, sono stati da medaglia d’oro.

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